di Nadja Addezio. Pubblicato in Valigia blu del 19 dicembre 2022. Focus senilità Focus fine vita
“Che cosa significa dunque avere un rapporto dignitoso con la morte? Significa comprendere che morire non è semplicemente la fase terminale della vita [...]. Piuttosto si deve intendere il morire come quella dimensione del vivere che concorre a determinare tutte le fasi e tutte le decisioni della vita”.
Sono parole, queste, del teologo svizzero Hans Küng trascritte nel saggio Della dignità del morire - Una difesa della libera scelta [1995], una conversazione riflessiva con lo storico Walter Jens su cosa significhi una morte degna dell’essere umano, e una morte che violi la dignità dell’uomo. Un saggio che aprì alla riflessione sul diritto a una buona morte che cerca ancora oggi un concreto riconoscimento.
La Francia è il paese europeo che ha deciso di muoversi in tal senso, inaugurando la “Convention Citoyenne sur fin de vie”, l’assemblea di 185 cittadini estratti a sorte che si riunirà per discutere e deliberare sul tema del fine vita per nove fine settimana, nella sede principale dello sviluppo della democrazia partecipativa francese, il Consiglio Economico, Sociale e Ambientale (CESE).
Durante la prima sessione, tenutasi dal 9 all’11 dicembre, i cittadini e cittadine in una tavola rotonda hanno avuto modo di esprimere i loro pensieri sul tema, confrontando come il fine vita è affrontato in Svizzera e in Belgio. Un altro incontro si è tenuto lo scorso fine settimana, dal 16 al 18 dicembre, che ha visto un confronto tra i rappresentanti di culto buddista, cattolico, ebraico, musulmano, protestante e il personale sanitario...
sintesi di Alessandro Bruni
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