di Redazione di Openpolis del 20 dicembre 2022.
Le molteplici crisi degli ultimi anni hanno portato ad aumento delle migrazioni nel mondo, secondo i dati raccolti da Unhcr, l’agenzia Onu che si occupa di rifugiati. Fughe spesso causate da persecuzioni, guerre, fame, violazioni dei diritti umani. In molti casi colpendo direttamente la vita di bambini e ragazzi, costretti a fuggire con le proprie famiglie o anche da soli. È il caso dei minori stranieri non accompagnati, il cui numero nell'ultimo anno è cresciuto quasi dell'80%, anche a causa della guerra in Ucraina.
Il ruolo della scuola è centrale come motore di inclusione, sia per i minori accompagnati che per quelli arrivati da soli. Nel caso dei bambini ucraini, la risposta da parte dei sistemi di accoglienza e delle istituzioni educative europee è stata diversificata. La maggior parte degli stati - tra cui il nostro - ha promosso l'integrazione nelle classi regolari, affiancata al supporto intensivo per l'apprendimento della lingua del paese ospitante. Con alterni successi anche in base al numero di minori accolti. L'Italia è uno dei paesi con la quota più elevata di bambini e giovani ucraini rifugiati che sono stati iscritti nelle scuole: oltre 27mila su più di 38mila presenti.
Un aumento che nel corso di quest’anno ha raggiunto sempre nuovi picchi, mese dopo mese. A gennaio, in base ai dati raccolti dal ministero del lavoro e delle politiche sociali, erano circa 11mila i minori stranieri non accompagnati nel nostro paese. Nel censimento del 30 novembre scorso sono saliti sopra quota 20mila.
sintesi di Alessandro Bruni
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