di Giovanni Pigozzo. Pubblicato in Buone notizie del 3 gennaio 2023.
La Casa delle donne per non subire violenza di Bologna e lo Studio Atlantis hanno pubblicato il primo Atlante sui femminicidi. I dati di questo fenomeno sono organizzati su base cartografica e sono messi a disposizione di tutti.
I promotori in questo modo ritengono sia più facile la loro analisi e di conseguenza sia possibile elaborare strategie di prevenzione più mirate ed efficaci.
L’Atlante dei femminicidi permette a chi voglia analizzare il fenomeno di navigare su una mappa interattiva, focalizzandosi nelle zone d’Italia che più interessano all’utente. Per ciascuna zona, è possibile ricavare i dati rispetto all’età e la nazionalità di vittima e assassino. Le informazioni sono completate con l’indicazione dell’arma del delitto, le cause scatenanti e il comportamento dopo il delitto.
La mappa traccia anche l’eventuale rapporto tra vittima e assassino, la presenza di violenze pregresse, se risultano presentate denunce e se sono presenti anche ulteriori vittime.
L’Atlante segnala anche i casi in cui il delitto non sia ancora stata del tutto chiarito o confermato come femminicidio.
Oltre alla mappa, in alcune schede di approfondimento sono presentati altri dati da fonti nazionali e internazionali: è possibile consultare grafici, articoli di giornale, bibliografia e sitografia, e i report della Casa delle donne dal 2006 a oggi.
Non si tratta però di numeri freddi e impersonali: a ogni punto sulla mappa corrisponde un volto, un nome e una storia precisa. Non si parla solo di statistica dunque: l’Atlante dei femminicidi desidera dare un contributo a cambiare il modo in cui si raccontano le violenze di genere.
sintesi di Alessandro Bruni
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