di Gloria Gavina. Pubblicato in Orizzonti culturali italo-romeni del 22 maggio 2022.
Nel presente studio si è voluto indagare il fenomeno delle donne romene che scelgono di lasciare il proprio Paese per venire a lavorare in Italia, andando a occupare un vuoto assistenziale, cioè la cura dei soggetti più fragili della popolazione: gli anziani.
Il lavoro che qui si presenta non è meramente teorico, bensì rappresenta il risultato della somministrazione di questionari, della realizzazione di interviste nonché di una serie di incontri con donne romene che lavorano come badanti (caregiver).
Per la ricerca, si è voluto utilizzare, tra gli altri, anche il metodo autobiografico, che ha consentito a queste donne di raccontarsi in prima persona, libere di riportare le loro esperienze, offrendo così l’opportunità di tracciare un quadro che, per quanto diversificato, mostra percorsi e storie comuni: quelli di donne maltrattate, a volte abusate, che abbandonano la loro casa, zona di confort nonostante tutto, e quelli di donne che colgono l’opportunità del lavoro in terra straniera per perseguire l’autodeterminazione e per poter in definitiva scegliere la direzione del proprio futuro.
Nell’immaginario di queste donne il viaggio rappresenta l’inizio di una storia di riscatto per loro e soprattutto per i loro figli, un miglioramento sostanziale delle condizioni sociali ed economiche di partenza, giacché provengono in gran parte da zone rurali particolarmente arretrate e depresse.
Certamente non sono storie facili, perché narrano sostanzialmente di abbandoni, non solo della terra d’origine, ma anche della famiglia e dei figli, abbandoni che sicuramente segnano nel profondo l’animo delle donne che vivono il distacco e il disagio della lontananza; lo si evince anche dalla difficoltà di stabilire con loro un contatto per farle aprire al racconto.
sintesi di Alessandro Bruni
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