di Redazione di Redattore sociale del 9 gennaio 2023. Articolo già pubblicato sulla rivista SuperAbile Inail di ottobre 2022.
Quanti riuscirebbero a riconoscere attori come Al Pacino, Meryl Streep o Tom Hanks soltanto dalla voce? Questo perché dagli anni Trenta a oggi, ai volti dei divi più famosi di Hollywood abbiamo sempre associato le voci di grandi doppiatori italiani. Ed è per questo che Robert De Niro, Dustin Hoffman o Sylvester Stallone spesso sembrano avere lo stesso timbro di voce: dietro alle loro parole e ai loro dialoghi c’era sempre Ferruccio Amendola, uno dei più grandi doppiatori di tutti i tempi. Oggi siamo ormai alla sesta generazione di doppiatori italiani e chissà se nelle prossime non possano esserci anche le giovani voci dei ragazzi del Teatro8 di Torino, oppure quelle del progetto “Pappagalli” del Centro Tice di Piacenza. Forse è merito anche del successo dei video su TikTok, il crescente interesse verso il doppiaggio.
Fatto sta che il numero dei ragazzi con la sindrome di Asperger o con disturbi dello spettro autistico ad alto funzionamento iscritti al corso di doppiaggio al Teatr8 è decuplicato in meno di dieci anni. «Siamo partiti nel 2014 con sei ragazzi, mentre adesso, solo a Torino, ci sono 50 iscritti», racconta Patrizia Da Rold, attrice, doppiatrice e curatrice del progetto. L’esperienza, infatti, ha già allargato i confini e da sei anni ha raggiunto Genova, con un corso di doppiaggio per 30 ragazzi, mentre da tre anni un gruppo di altri 10 ragazzi parte da Aosta per assistere al corso nel capoluogo piemontese. «Teatro8 è nato come scuola di teatro e doppiaggio per bambini e ragazzi. Stavo studiando arteterapia e, proprio in quel periodo, si sono iscritti due ragazzi con la sindrome di Asperger.
sintesi di Alessandro Bruni
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