di Luca Cereda. Pubblicato in Vita del 27 dicembre 2022.
L’ex cappellano del carcere minorile di Milano Beccaria don Gino Rigoldi è convinto che questi ragazzi capiranno l’errore commesso, «ma tra sovraffollamento, personale sotto misura, diritti negati e un carcere fatiscente da anni, quei ragazzi non dovevano essere in carcere a Natale e neppure prima»
Nel pomeriggio del giorno di Natale sette giovani sono evasi dal carcere minorile di Milano Cesare Beccaria, nella parte occidentale della città. Sono due 18enni, un 19enne e quattro 17enni: quattro sono italiani, due di origine nordafricana, uno è nato in Ecuador. Due sono stati individuati dalla polizia nel tardo pomeriggio di domenica e riportati in carcere, un altro è tornato lunedì mattina, convinto dai genitori. Erano in carcere perché sottoposti a custodia cautelare per reati come furti e rapine commessi da minorenni: significa che non avevano ricevuto condanne definitive, ma il giudice aveva stabilito la carcerazione in attesa del processo.
Sempre domenica, verso le 22.30, all'interno del carcere è scoppiata una violenta protesta: alcuni detenuti hanno dato fuoco a materassi, un reparto è stato reso inagibile e quattro poliziotti sono finiti all'ospedale San Carlo per intossicazione da fumo. Solo a conclusione dell'intervento dei pompieri la situazione è tornata sotto controllo e i dodici ragazzi reclusi nella sezione sono stati trasferiti nella notte, anche per ragioni di sicurezza, in altri istituti di pena.
sintesi di Alessandro Bruni
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