di Redazione di Openpolis del 3 gennaio 2023.
Nel 2020, primo anno della crisi pandemica, la spesa per istruzione è cresciuta in modo generalizzato in tutto il continente europeo. Nei 27 paesi dell’Unione è passata da 656 a oltre 670 miliardi tra 2019 e 2020, con un aumento pari a circa il 2%. L’incremento è stato superiore al 5% in Lituania, Malta, Lussemburgo, Cipro e Slovacchia. Sono 22 su 27 i paesi che nel periodo hanno visto accrescersi la spesa in educazione. Tra questi l'Italia che in termini assoluti è passata da 70 miliardi del 2019 ai 70,5 miliardi di euro del 2020. Ovvero circa lo 0,7% in più rispetto all'anno precedente.
La variazione è stata inferiore alla media europea (+2,1%). Tuttavia, risulta comunque comunque di segno positivo rispetto ad altri 5 paesi (Cechia, Lettonia, Romania, Francia e Ungheria) in cui si è registrata una contrazione nel primo anno di pandemia. Nel 2020 l’Italia ha speso in educazione il 4,3% del Pil. Un dato in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al 2019, ma ancora al di sotto della media Ue (5%). Nei prossimi anni, sarà cruciale continuare a monitorare questo aspetto per valutare la capacità dell'Italia - come sistema paese - di migliorare i propri standard sull'istruzione, anche rispetto ai nuovi obiettivi europei su tema.
- La spesa in istruzione è cresciuta in modo generalizzato nei paesi europei nel primo anno di pandemia.
- +0,7% l'aumento della spesa italiana in istruzione tra 2019 e 2020.
- La spesa italiana (4,3% del Pil nel 2020) è però inferiore alla media Ue (5%).
- Nel primo anno di emergenza Covid la spesa nazionale nel settore è passata da 70 a 70,5 miliardi di euro.
- È anche dagli investimenti sull’istruzione che deriva la possibilità per il nostro paese di raggiungere i nuovi target europei in vista del 2030.
sintesi di Alessandro Bruni
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