di Redazione. Pubblicato in Redattore sociale del 22 febbraio 2023.
L'abuso sugli anziani può e deve essere misurato, per essere combattuto: è il principio alla base de progetto Progetto Erasmus+ SAVE, finanziato dall’Unione Europea, che ha riunito cinque Paesi Partner – Polonia, Italia, Finlandia, Portogallo e Cipro – con lo scopo di promuovere le pratiche di screening, cercando di favorire un’identificazione precoce degli abusi.
Per l’Italia hanno partecipato la Cooperativa ANS (Anziani e non solo) di Carpi (MO) e la Cooperativa sociale Cadiai di Bologna, che nei giorni scorsi hanno presentato i risultati del Progetto nel corso del seminario “Fare screening per l’abuso agli anziani”.
Si tratta di un fenomeno molto diffuso, ma anche poco denunciato: secondo uno degli ultimi studi a disposizione (2015), condotto in 28 paesi, quasi un anziano su sei, di età pari o superiore a 60 anni, è stato vittima di abuso per un totale di circa 141milioni di persone. Un altro studio del 2017 ha calcolato che il tasso medio di prevalenza globale è del 15,7%, mentre in Europa, la percentuale si attesta al 15,4%. Percentuali che variano a seconda della tipologia con una prevalenza dell’abuso psicologico rispetto all’abuso finanziario, alla negligenza, all’abuso fisico e sessuale.
L’abuso sugli anziani è quindi un fenomeno sociale che colpisce la salute e i diritti umani di un numero enorme di persone anziane in tutto il mondo e rappresenta anche un problema di salute pubblica ancora sottostimato sia per il numero esiguo di segnalazioni, sia per una formazione degli operatori non sempre adeguata a riconoscere i segnali. È per questo importante sviluppare programmi di formazione e di screening che abbiano come principale obiettivo il riconoscimento precoce dell’abuso.
sintesi di Alessandro Bruni
per leggere l'articolo completo aprire questo link