di Redazione di Openpolis. Pubblicato il 28 febbraio 2023.
In Italia i minori stranieri oppure italiani per acquisizione sono più di 1,3 milioni. Un milione se si considerano solo coloro che non hanno la cittadinanza italiana. Bambini e ragazzi che, nella grande maggioranza dei casi, frequentano le stesse scuole dei coetanei, condividono le stesse speranze e preoccupazioni, parlano e pensano nella stessa lingua. Nell’ultimo rapporto annuale di Istat ciò è emerso piuttosto chiaramente. Anche tra chi non ha la cittadinanza italiana, è prevalente l’abitudine di pensare in italiano. Il 78,5% degli alunni di cittadinanza straniera dichiara infatti di pensare in questa lingua.
Aspetti che aiutano a inquadrare come quando si parla di minori con background migratorio ci si riferisca a un insieme eterogeneo di ragazze e ragazzi. I giovani di “seconda generazione”, in senso stretto ragazzi nati da genitori stranieri nel paese di immigrazione, sono 1 milione e costituiscono circa 3/4 dei minori stranieri e di origine straniera. Il restante 25% (306.873 persone) sono nati all’estero. La piena inclusione è una delle principali sfide del nostro paese per i prossimi anni.
Nel milione di bambini e ragazzi nati in Italia, i minori con cittadinanza non italiana sono quasi 780mila, quelli naturalizzati sono 228mila. Perciò complessivamente i minori stranieri sono circa 1 milione.
Tali cifre, che sono in parte anche il frutto di una stima dell’istituto di statistica, indicano chiaramente come il mondo dei minori con background migratorio sia ben più articolato di quanto si possa pensare, e molto più sfuggente alle classificazioni statistiche rispetto al passato.
Una questione con cui le politiche di inclusione e integrazione devono necessariamente confrontarsi, dal momento che devono applicarsi a una gamma di situazioni ed esigenze molto differenziate.
Lo stesso concetto di minori stranieri è così ampio da comprendere tante situazioni diversissime. Da quella dei minori stranieri non accompagnati, che arrivano in Italia senza i genitori e quindi bisognosi di assistenza, il cui numero lo scorso anno è cresciuto drammaticamente in conseguenza della guerra in Ucraina. A quella dei giovani di seconda generazione, nati o arrivati in Italia nei primi anni di vita, e perfettamente integrati.
sintesi di Alessandro Bruni
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