Riflessioni di Massimo Battaglio. Pubblicato in Gionata del 15 marzo 2023.
Cara Presidente Giorgia Meloni, caro Ministro Piantedosi, parliamo di bambini e, in particolare, di bambini arcobaleno, che vivono in famiglie con genitori dello stesso sesso ai quali voi avete definitivamente negato la possibilità di veder riconosciuta la genitorialità congiunta.
Un presidente donna, mamma, italiana, cristiana e chi più ne ha più ne metta, non se la prende coi bambini. I bambini, ai cristiani, come alle mamme di ogni colore dell’arcobaleno e di ogni nazionalità, stanno a cuore. A un cristiano, come a un genitore, non verrebbe mai in mente di farne un uso politico.
Vogliamo qualche riferimento sul tema cristiani/bambini? Ecco:
I discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. (Mt 18,1-5)
In parole povere, caro Presidente, i bambini sono più importanti delle nostre convenienze politiche.
Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. (Mt 18,10)
Per dirla in stampatello, qualunque politica che danneggi la felicità dei bambini è contraria anche al Vangelo.
Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio». E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva. (Mc 10,13-16)
I bambini hanno diritto alla tenerezza, non a diventare oggetti per i vostri strilli.
Una presidente cristiana punta sulla carità, sull’accoglienza, sull’inclusione di tutti, non sull’odio e sugli odiatori. Anzi: si prende ben guardia dal chiedere il loro voto e fa di tutto perché imparino a ragionare. Sa, signora Meloni, cosa pensano i cristiani, dell’odio? Ecco qua:
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. (Mt 5,20-22).
A prescindere da come siano stati generati e da come siano composte le loro famiglie, esistono. Sono cittadini italiani – in molti casi pure cristiani, in altri no – e devono godere dei medesimi diritti di tutti gli altri cittadini italiani. E, per un bambino, il diritto fondamentale è quello della certezza di poter essere amati. Sì: è il primo diritto, perché da esso discende quello di essere mantenuti in vita.
Mettere in dubbio che i genitori delle famiglie arcobaleno possano esercitare i propri doveri genitoriali sui loro figli, vuol dire mettere in pericolo migliaia di bambini.
Sappia, caro Presidente, che la retorica per cui “un bambino ha diritto a un papà e una mamma” commuove solo più gli allocchi. Non solo esistono ricerche a tutti i livelli, che dimostrano che la diversità dei sessi dei genitori non influisce minimamente sulla crescita dei bambini. Ma è chiara anche la fallacia dell’argomento.
Per caso, un bambino che cresca con un solo genitore, o coi nonni, presenta necessariamente scompensi psico-educativi? E’ destinato alla perdizione? Forse sì, nei romanzi di Carolina Invernizio. Non nell’Italia del ventunesimo secolo.
sintesi di Alessandro Bruni
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