di Emma Besseghini. Pubblicato in Linkiesta del 12 maggio 2032.
La crioconservazione è timidamente entrata a far parte del dibattito pubblico dopo che alcune celebrità hanno iniziato a parlare delle proprie esperienze personali. Avere una gravidanza in età più avanzata oggi è possibile anche grazie al social egg freezing, una tecnica di preservazione della fertilità per scopi non medici, che ha l’obiettivo di facilitare la gravidanza nel caso in cui in futuro si possano riscontrare delle difficoltà durante il concepimento.
Le linee guida consigliano di effettuare tale pratica generalmente tra i venticinque e i trentotto anni. Gli ovuli sono gli stessi dalla nascita e invecchiando diminuiscono di numero e perdono di qualità. Ricorrendo a questa pratica oltre i quaranta anni si rischia di avere una falsa aspettativa, perché gli ovociti congelati difficilmente porteranno ad una gravidanza. Al momento del congelamento, infatti, si sa solo che gli ovociti sono maturi, per sapere se sono geneticamente normali bisogna aspettare di renderli fertili.
Secondo un sondaggio nazionale più del sessanta per cento ha posticipato il concepimento, mentre solo una parte residuale ha provato a cercare una gravidanza prima del previsto.
Oltre ad essere ancora poco conosciuto, il social egg freezing è una pratica che ancora in poche si possono permettere e che riguarda un effettivo privilegio economico. Escludendo i casi di malattie oncologiche, questa prestazione non è garantita dal sistema sanitario italiano. Per ricorrere alla crioconservazione degli ovociti bisogna rivolgersi quindi a un centro privato, affrontando una cifra che oscilla tra i tremila e i quattromila euro. Il prezzo include la consulenza, il trattamento, il prelievo delle cellule e il loro congelamento, insieme allo scongelamento futuro e ai successivi due anni di mantenimento. Passato questo periodo il costo annuale di conservazione degli ovuli ammonta a trecento euro.
sintesi di Alessandro Bruni
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