di Giovanni Caprio. Pubblicato in Pressenza del 31 maggio 2023.
Si è da poco conclusa l’Agorà delle educatrici e degli educatori dal titolo: “La dignità del lavoro educativo.” Tre giorni (Torino, 25/27 Maggio) di discussioni di gruppo e di assemblee promossi dalla rivista Animazione Sociale per rilanciare la dignità di una professione che oggi vive una fase di crisi, ma di cui si ha sempre più bisogno.
Sono molte le educatrici e gli educatori che desiderano oggi cambiare il destino della propria professione, ancora troppo poco riconosciuta a livello sociale ed economico. Paghe inadeguate (7,50 euro all’ora, è la professione con la retribuzione più bassa tra quelle che richiedono un titolo di laurea), condizioni di lavoro precarie, una scarsa considerazione sociale (l’opinione pubblica fatica a dare il giusto valore al lavoro dell’educatore). Tutto ciò sta provocando un esodo dalla professione educativa e un calo degli iscritti ai corsi di laurea per educatori (molte Università non sono riuscite quest’anno a riempire i posti a disposizione). Con la conseguenza che molti servizi fondamentali (educative domiciliari, comunità alloggio, centri diurni per persone con disabilità, sostegni scolastici…) non stanno riuscendo a trovare professionisti educativi.
E in preparazione dell’Agorà delle educatrici e degli educatori la rivista Animazione Sociale ha pensato di lanciare un sondaggio, per ascoltare direttamente la voce delle figure educative e per raccogliere dati che permettano di discutere il problema insieme a tutti gli stakeholders coinvolti: cittadinanza, enti di Terzo settore, enti locali, Regioni, Governo e sindacati.
sintesi di Alessandro Bruni
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