di Eva Benelli e Maurizio Bonati. Pubblicato in Scienza in rete del 1 giugno 2023.
Il 24 maggio il Consiglio di amministrazione di AIFA ha rinviato la decisione sulla gratuità dei contraccettivi orali e chiesto maggiori approfondimenti. Ma i dati c’erano già tutti e il rinvio si sovrappone al disegno di riforma dell’agenzia. Si rischia così di non arrivare mai alla gratuità, a dispetto della legge 405 e, soprattutto, di quella libera scelta di diventare genitori che, sola, può aiutare la natalità.
Una cattiveria contro le donne, non c’è dubbio, e il loro diritto di scelta. Ma a ben vedere anche contro i loro compagni, le famiglie e la società nel suo complesso. Il rinvio della decisione sulla completa rimborsabilità dei contraccettivi orali da parte del Consiglio di amministrazione di AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, sotto sotto ha il sapore della sconfitta, a dispetto dell’essere stato salutato come una vittoria da parte di alcune forze di governo.
La possibilità di scegliere in maniera libera, gioiosa e consapevole se e quando avviare una gravidanza è un bene per tutti, anche per chi non intende avvalersi degli strumenti oggi disponibili per pianificare una nascita, perché si tratta di un percorso che costruisce una famiglia in cui bambine e bambini vengono amati e accolti e che guarda al futuro. Al contrario, ridurre i gradi di libertà e aumentare il rischio di una gravidanza indesiderata non può che essere negativo, soprattutto per un Paese che vive una preoccupante tendenza alla denatalità.
L’Italia non è un Paese per le madri perché determinanti culturali e strutturali pesano sulle spalle delle donne. Le donne sono ancora troppo spesso senza diritti e cariche di doveri, e l’incredibile e triste storia della pillola anticoncezionale ne è uno degli esempi.
Inoltre, essendo l’AIFA un’agenzia pubblica che deve garantire l’accesso alle terapie farmacologiche sicure, efficaci e appropriate per tutte le persone presenti sul territorio nazionale, l’accidentato percorso verso la gratuità dei contraccettivi e più in generale l’attuazione della legge 405, indica una minaccia all’indipendenza e al riconoscimento tecnico e scientifico dell’operato dell’agenzia da parte dei decisori politici. Anche questa è una cattiveria. Contro tutti noi.
sintesi di Alessandro Bruni
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