di Redazione di Redattore sociale. Pubblicato il 1° giugno 2023.
Via libera della Commissione Giustizia della Camera: il testo è atteso in Aula per il 19 giugno. L’associazione Arci esprime “forte preoccupazione sull’utilizzo di parole in grado di condizionare il senso comune, spostando in modo fuorviante il dibattito pubblico sul concetto di ‘reato universale’ dei genitori, invece di ragionare sull'urgenza di tutelare i ‘diritti universali’ di bambine e bambini”.
L’Arci esprime, inoltre, “forte preoccupazione sull’utilizzo di parole in grado di condizionare il senso comune, spostando in modo fuorviante il dibattito pubblico sul concetto di ‘reato universale’ dei genitori, invece di ragionare sull'urgenza di tutelare i ‘diritti universali’ di bambine e bambini”.
Afferma l’associazione: “Le politiche sulle famiglie che la maggioranza al governo di questo paese sta perseguendo sono emerse ‘senza veli’ in occasione degli Stati generali della natalità, che si sono tenuti il 12 e 13 maggio ai quali hanno partecipato 42 ospiti di cui solo 9 donne. E questo ci dice già molto. Luciana Castellina, presidente onoraria di Arci, in un articolo pubblicato il 16 maggio su il Manifesto, ha scritto: “mi sono apparsi francamente indecenti. Non solo per via del tono violento con cui Meloni ha minacciato i diritti di chi intende scegliere come crede su genitorialità e famiglia, ma per come tutti hanno trattato le donne: ignorate come soggetti pur piuttosto importanti della procreazione!”. L'Arci “è fermamente convinta che la tutela dei diritti di bambine e bambini con genitori dello stesso sesso debba prescindere dalle modalità della nascita e non possa essere in alcun modo condizionata dall’orientamento sessuale dei genitori”.
sintesi di Alessandro Bruni
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