di Luca Casarini. Pubblicato in Periscopio del 22 agosto 2023.
Vi è una sola cosa peggiore della propaganda in politica: la propaganda contraria. Questo modo di fare e di pensare la discussione pubblica, rende cieco e sterile ogni confronto. Verrebbe da dire che rende persino inutile la politica stessa, se di essa si conserva una visione nobile, e non di marketing elettorale. La questione migranti si offre come uno degli esempi di questa schermaglia tra propagande, di governo e di “opposizione”. Sull’aumento degli sbarchi per cominciare.
Il governo ha vinto in campagna elettorale attraverso l’uso massiccio di propaganda, nefanda e odiosa, promettendo i “blocchi navali”, i porti chiusi, e altre corbellerie. La doppia azione di marketing è consistita nel creare il nemico, i migranti, e con esso la teoria dell’invasione, fino a spingersi addirittura al pericolo di “sostituzione etnica”, e allo stesso tempo promettere una soluzione facile, sintetizzata nell’altra corbelleria della “difesa dei confini”.
E’ stato un esercizio facile, tutto sommato, perché la “paura dello straniero” è sempre, da secoli e millenni, una leva efficace per costruire un capro espiatorio che metta al riparo il sovrano dalle ire dei sudditi. Convincere l’impoverito che la causa dei suoi guai è quello più povero di lui, è un’arte che chi difende sistemi sociali sempre più fondati su privilegi e diseguaglianze, deve conoscere per forza.
Ma la propaganda ha da sempre una grande irriducibile nemica: la realtà. E dunque, succede che tutte le promesse si dissolvono come i miraggi quando cominci a guardare da vicino. E la “complessità del fenomeno migratorio” diventa il discorso della stessa Giorgia Meloni che prima aveva promesso soluzioni facili e radicalmente disumane.
Gli sbarchi di persone migranti che da soli o con le loro famiglie sono costretti a tentare la via del mare per chiedere asilo e trovare una speranza di vita in Europa, si moltiplicano invece che ridursi. Siamo dall’inizio dell’anno a quota centomila, il doppio esatto dell’anno scorso secondo il “cruscotto” del Viminale aggiornato al 14 agosto. E’ un dato che rivela il carattere strutturale e non congiunturale del movimento di esseri umani che caratterizza il Mediterraneo.
Nessuna emergenza, tutto ampiamente previsto e prevedibile, in ragione di ciò che accade nei paesi di transito, come il Niger e la Tunisia ad esempio, o nei paesi di origine, quelli dell’Africa subsahariana. Anche il numero in sé, centomila, che potrebbe significare centocinquantamila a fine anno, per un paese di sessanta milioni di abitanti e un continente di cinquecento milioni, è pari a percentuali gestibilissime.
In mezzo a tutti questi numeri ci sarebbe sempre da fare attenzione al fatto che si tratta di esseri umani, donne, uomini e bambini, meritevoli di ogni aiuto e soccorso, per alcuni a cominciare da Papa Francesco, fratelli e sorelle. Ma anche volendo restare alla pagana religione dei numeri, tutto conferma ciò che sappiamo. Nessuna invasione, nessuna emergenza, fenomeno da governare, da gestire con razionalità e serietà, fenomeno da rendere meno foriero possibile di morte e sofferenza.
Ma qui entra in gioco invece la propaganda contraria: la realtà che si prende la rivincita sulle menzognette da campagna elettorale, viene accoltellata alle spalle da un’altra propaganda, quella dei detrattori del governo. “Avete visto? Gli sbarchi sono raddoppiati con la Meloni, è un’incapace”.
E’ incapace, il governo, perché non è riuscito a rinchiuderli tutti nei lager libici? Perché la nostra Guardia Costiera è al mondo, proprio al mondo, quella che salva più gente in mare? E’ incapace dunque questo governo, perché non è riuscito ( grazie a Dio ) ad attuare folli e ancor più disumani propositi?
La propaganda dell’uno alla fine è sorella gemella della propaganda dell’altro. Il loro confronto, il loro battibecco, crea molto chiasso, tanto da assordare. Per questo non si riesce mai a vedere invece, quanto conti la relazione tra l’utopia, la speranza e la determinazione delle persone, dei soggetti in carne ed ossa, nell’imprimere una direzione non scontata alla storia umana.
La propaganda contraria ha bisogno anch’essa, per enfatizzare le “sconfitte” del governo, di creare allarme. L’invasione, Lampedusa al collasso, tutto che crolla, sono gli scenari nei quali finalmente si può dimostrare che sono degli incapaci. Perché, ed è bene ricordarlo, quando le parti erano invertite le uniche politiche sulla migrazione le hanno fatte Minniti e Gentiloni con il patto scellerato Italia Libia. Quell’imprinting è stato davvero superato da chi oggi siede all’opposizione promettendo un’alternativa?
Eppure emergenze vere, da denunciare come incapacità allarmanti del governo ci sono. Il fatto che le persone migranti siano costrette ad affidarsi al mare e a viaggi gestiti da privati senza scrupoli, è frutto dell’inazione consapevole del governo e dell’Unione Europea sul tema delle evacuazioni umanitarie e dei corridoi legali di ingresso per gli sfollati e transitanti.
per continuare a leggere l'articolo aprire questo link