di Alessandro Rosina. Pubblicato nel blog dell'autore il 3 novembre 2023 e in Ilsole24ore.
I dati recentemente pubblicati dall’Istat sulla natalità italiana risultano particolarmente preoccupanti perché vedono vincolato il nostro paese su livelli molto bassi senza alcun segnale di ripresa. Mostrano come la combinazione tra le difficoltà oggettive del presente e l’incertezza verso il futuro continui a bloccare la scelta di avere figli, con scarsa capacità delle politiche pubbliche di intervenire in modo efficace. L’Assegno unico e universale è uno strumento che va nella direzione giusta, ma la parte universale rimane molto debole e al di sotto delle migliori esperienze europee. Lo stesso vale per i congedi di paternità. Il potenziamento su tutto il territorio dei nidi, attraverso il PNRR, si confronta con difficoltà di implementazione proprio nelle aree che più ne hanno bisogno. Non c’è nessun paese con basso divario di genere nei tassi di occupazione e basso divario tra numero di figli desiderato e realizzato che non abbia investito in solide politiche di conciliazione. Non è un caso che l’Italia si trovi con la peggiore combinazione in Europa di tali due indicatori.
Il vivere a lungo è uno dei principali mutamenti positivi del mondo contemporaneo. Nessuno può essere felice di vivere in un territorio con alta mortalità infantile e rischi che si mantengono elevati nel percorso successivo. Rendere il pianeta in cui viviamo un posto sicuro per ciascun nuovo nato, con alta probabilità di attraversare tutte le stagioni della vita fino a quella anziana è un obiettivo a cui non possiamo rinunciare. Ma una volta innescato questo processo non esiste un punto predefinito di arrivo. Se una generazione guadagna anni di vita dopo i 70 anni, quella successiva vorrà aggiungere qualità a tali anni di vita e ciò la porterà ad espandere la durata oltre i 75, consegnando a quella successiva la sfida di trasformare la quantità in più in qualità. E così via. Questo significa che, da quanto la transizione demografica si è avviata, ogni generazione deve reinterpretare le età della vita, darle nuovo valore e significato.
sintesi di Alessandro Bruni
per leggere l'articolo completo aprire questo link