di Redazione di Redattore sociale del 13 novembre 2023.
Persiste il divario Nord-Sud nell’offerta di presidi residenziali. Al 1° gennaio 2022, i presidi residenziali attivi nel nostro Paese sono 12.576: l’offerta è di circa 414mila posti letto, sette ogni 1.000 persone residenti. A livello territoriale, tuttavia, l’offerta è maggiore nel Nord-est con 10 posti letto ogni 1.000 residenti, mentre nel Sud del Paese è invece poco al di sopra di tre posti letto ogni 1.000 residenti e copre solo l’11% dei posti letto complessivi. Tra gli ospiti, che ammontano a oltre 356mila, oltre tre su quattro sono anziani. Infine, sono oltre 341mila i lavoratori impiegati in queste strutture, a cui vanno aggiunti gli oltre 31mila volontari e circa 4mila operatori del servizio civile.
Secondo l’Istat, più di tre posti letto su quattro destinati ad assistenza socio-sanitaria. “Delle oltre 15mila unità di servizio quelle che erogano assistenza socio-sanitaria sono 8.937, per un ammontare di circa 321mila posti letto (il 77,5% dei posti letto complessivi) – si legge nel report -. L’offerta residenziale si riduce sensibilmente per le unità di servizio che svolgono soprattutto funzione di tipo socio-assistenziale: le unità così classificate ammontano a 6.318 e dispongono in totale di 93.112 posti letto (il 22,5% dei posti letto complessivi)”. Le unità di servizio socio-sanitarie assistono prevalentemente utenti anziani non autosufficienti, destinando a questi ospiti il 75% dei posti letto disponibili, mentre agli anziani autosufficienti e alle persone con disabilità ne vengono destinati, rispettivamente, il 9% e il 7%. Le unità di tipo socio-assistenziale, invece, sono prevalentemente orientate a fornire accoglienza e tutela a persone con varie forme di disagio. In particolare, il 41% dei posti letto è indirizzato all’accoglienza abitativa e il 40% è dedicato alla funzione socio-educativa e ospita principalmente minori di 18 anni.
L’offerta residenziale sul territorio, tuttavia, è molto differenziata rispetto alle categorie di utenti assistite. “Nelle regioni del Nord prevale la concentrazione di servizi rivolti agli anziani non autosufficienti (69,9% nel Nord ovest e 73,8% nel Nord est), il doppio rispetto al Mezzogiorno – si legge nel report -. Il Centro copre una quota maggiore, rispetto al dato nazionale, di posti letto dedicati agli anziani autosufficienti e agli adulti con disagio sociale. Al Sud, invece, si trova una percentuale più alta di posti letto dedicati alle persone con disabilità, alle persone con patologie psichiatriche e agli anziani autosufficienti. Nelle Isole, infine, si riscontra un livello di offerta rivolta prevalentemente a minori e a persone con patologie psichiatriche, pari al doppio rispetto alla media nazionale e agli stranieri/immigrati (4,4% sei volte maggiore rispetto alla media), ma anche agli adulti con disagio sociale”.
Dai dati, emerge che le strutture residenziali sono gestite in maggioranza da enti non profit. “La titolarità delle strutture è in carico ad enti non profit nel 45% dei casi, a seguire ad enti privati (circa il 24%), ad enti pubblici (19%) e ad enti religiosi (12%) – si legge nel report -. Nell’88% delle residenze i titolari gestiscono direttamente il presidio, nel 10% i titolari danno in gestione le loro strutture ad altri enti, nei restanti casi (2%) il presidio viene gestito in forma mista. La gestione dei presidi residenziali è affidata prevalentemente a organismi di natura privata (75% dei casi), soprattutto di tipo non profit (51%); il 12% delle residenze è gestita da enti di natura religiosa e circa il 13% dal settore pubblico”. Le modalità di gestione, inoltre, si diversificano sul territorio, soprattutto nelle strutture pubbliche. “Al Nord, sette strutture pubbliche su 10 sono gestite direttamente o indirettamente da enti pubblici, mentre nel 6% dei casi sono gestite da enti non profit. La percentuale di strutture pubbliche gestite da enti non profit aumenta considerevolmente al Centro e nel Mezzogiorno (in entrambi i casi il 38% delle strutture presenti su quel territorio)”.
sintesi di Alessandro Bruni
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