di Giovanni Caprio. Pubblicato in Pressenza del 25 dicembre 2023.
Il 13° Rapporto del Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) ritrae una realtà in cui le ragazze ed i ragazzi che vivono nel nostro Paese manifestano un malessere diffuso, che si esprime in diversi modi, ma riguarda tutte le sfere dell’esistenza e coinvolge le diverse fasce d’età.
I minorenni in condizione di povertà assoluta sono 1 milione 269 mila, l’incidenza più alta tra la popolazione (13,4% a fronte di una media nazionale del 9,7% e del 6,3% per gli over 65).
I minorenni fuori dalla famiglia d’origine a fine 2020 erano complessivamente 26.223 pari al 2,8 per mille rispetto alla popolazione di minore età presente in Italia nello stesso periodo.
In Italia continua a mancare una raccolta epidemiologica puntuale su abuso e maltrattamento sui minorenni. Rispetto alla violenza assistita si sa che tra le donne che hanno subito violenza, il 61,6% aveva figli/e, che nel 72,2% dei casi hanno assistito e nel 19,7% l’hanno subita.
Negli ultimi anni si assiste ad una diversificazione e all’emersione di nuovi fenomeni connessi all’abuso sessuale online: la diffusione di materiale pedopornografico prodotto artificialmente per rappresentare persone minorenni coinvolte in attività sessuali e/o in modo sessualizzato.
Rispetto al tema delle punizioni corporali una recentissima sentenza della Cassazione Penale del giugno 2023 riafferma ancora una volta come condotte connotate da modalità aggressive siano incompatibili con l’esercizio lecito del potere correttivo ed educativo.
Gli stereotipi di genere iniziano a radicarsi molto presto e pervadono ogni ambito della vita. Gli studi evidenziano come i condizionamenti subiti sin dall’infanzia frenano bambine e ragazze dallo scoprire, coltivare e perseguire le proprie aspirazioni in un campo considerato maschile (cosiddetto dream gap).
La crisi climatica attuale è strettamente connessa alla situazione dell’ambiente di vita dei bambini e ragazzi che vivono in Italia, caratterizzata da un inquinamento atmosferico di gran lunga superiore ai limiti suggeriti dall’OMS: il 77,4% delle misurazioni effettuate nelle città italiane superano i livelli tollerabili.
Nell’ultimo decennio è aumentato il numero di utenti minorenni che si rivolgono ai Servizi di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (NPIA), ma su cento ragazzi con disturbi neuropsichiatrici, solo trenta ottengono risposte terapeutiche e riabilitative. La situazione si è ulteriormente aggravata dopo la pandemia.
Un giovane su dieci in Italia abbandona precocemente gli studi, dato che evidenzia come la dispersione scolastico-formativa nel nostro paese sia una questione di assoluto rilievo soprattutto in quanto fattore determinante nel produrre le diseguaglianze sociali, economiche territoriali, educative, culturali.
I ragazzi detenuti negli Istituti Penali per Minorenni (IPM) a marzo 2023 erano 380 (di cui 178 di origine straniera), pari al 2,7% del totale dei ragazzi in carico ai servizi della giustizia minorile (14.198 alla stessa data). Dei detenuti 200 sono i giovani adulti tra i 18 e i 25 anni che hanno commesso il reato da minorenni.
Al 31 dicembre 2022 sono arrivati in Italia via mare 13.386 minori stranieri non accompagnati (MSNA), con un significativo aumento. Nessun dato analogo è invece disponibile rispetto agli arrivi dei minorenni alle frontiere terrestri, i quali risultano monitorati in rapporto alle segnalazioni dei minori presenti sul territorio, e quindi coloro che non sono stati presi in carico dal sistema sono completamente invisibili: tale circostanza dovrebbe rappresentare il punto di partenza di una necessaria riflessione e analisi del sistema di tutela e protezione dei minori. Alla stessa data risultano presenti sul territorio italiano 20.089 minori stranieri non accompagnati, di cui l’85,1 % è rappresentato da maschi.
sintesi di Alessandro Bruni
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