di Cecilia Alfier. Esploratrice dell'alieno e dello stigma.
Mi sono sempre chiesta principalmente due cose del mondo degli adulti:
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di cosa parlano quando parlano? Ammetto che dopo la terza elementare e le disquisizioni su Dragon Ball sono spesso a corto di argomenti. A volte rimango in silenzio molto a lungo, altre volte comincio a parlare a macchinetta. Soprattutto nel secondo caso non so di che parlare;
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come cavolo fanno a trovarsi un lavoro? Ad essere pagati per qualcosa, al contempo prestando un servizio?
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Fino al 2017 mi piaceva studiare e lo trovavo facile, ma il problema è che nulla di quello che studiavo sembrava utile. Veramente la trama del Torrismondo del Tasso mi sarebbe servita a qualcosa? Avevo paura del mondo del lavoro e ne ho ancora moltissima. E questo terrore si è acuito quando non sono più riuscita a studiare, mi sono laureata lo stesso, ho finito il mio percorso lo stesso, ma ero stremata.
Il fatto che l’Italia sia fondata sul Lavoro l’ho sempre trovato meraviglioso eppure frustrante. E se io non avessi mai trovato un posto? E non per la mia disabilità, ma perché non so fare niente, probabilmente l’Italia mi avrebbe sputato fuori, come qualcosa da rigettare.
Quindi è abbastanza ironico/paradossale che io sia finita a lavorare al Centro per l’Impiego, come se fossi condannata a rivivere ogni giorno il mio terrore atavico, ma da una prospettiva più neutra e distante. Adesso che ho trovato un lavoro il problema di trovarlo non mi dovrebbe più importare, eppure il mio lavoro sarebbe trovare lavoro agli altri, quindi questo è il mio problema ancora peggio di prima.
Da quello che so più nella vita hai paura di qualcosa, più sei condannato a viverla. Mi viene l’esempio dei laureati a Padova e a Venezia, i quali spesso sono vittime di scherzi anche troppo crudeli e più un laureando ha paura più i suoi amici faranno in modo di farlo vomitare quattro volte nella stessa giornata.
Mio cugino era terrorizzato e gli hanno messo un polpo morto e grondante di inchiostro in testa. Io mi sento così, con un grosso polpo in testa. Non ho visto la serie TV Lucifer, mi hanno raccontato la trama però…
Sei all’inferno e l’inferno consiste nel ripetere il giorno più brutto della tua vita, quello in cui hai commesso il tuo più grave errore. E uscire è facile, basta lasciare andare il senso di colpa e perdonarsi, ma nessuno ci riesce. Questo è quello che ho capito della trama, oltre che il diavolo è un bonazzo.
Probabilmente tutto quello che devo fare è togliermi questo polpo dalla testa.