di Giovanni Caprio. Pubblicato in Pressenza del 26 dicembre 2023.
La salute del Servizio Sanitario Nazionale peggiora sempre di più a causa di scelte politiche e organizzative che minano il diritto costituzionale alla tutela della salute e spianano la strada alla privatizzazione della sanità.
Il nostro SSN risponde sempre più alle leggi di mercato condizionato dall’offerta, attorno al quale ruotano gli interessi di numerosi protagonisti: politica (Stato, Regioni e Province Autonome), aziende sanitarie pubbliche e private, manager, professionisti sanitari e cittadini, ma anche università, società scientifiche, ordini e collegi professionali, sindacati, associazioni di pazienti, industria farmaceutica e biomedicale, etc.
Un sistema non esente da conflitti di interesse, corruzione, estrema variabilità delle decisioni cliniche, manageriali e politiche e da opportunismo. Un sistema sempre meno controllabile, sempre meno equo e universalistico, sempre meno in grado di “promuovere, mantenere, e recuperare la salute fisica e psichica di tutta la popolazione”. L’Italia si trova ben al di sotto della media europea per quanto riguarda la spesa sanitaria: il rapporto tra spesa sanitaria e Pil si attesta al 9,2% contro una media europea pari al 10,9% e le uscite pro capite invece sono di 2.837 euro, inferiori ai 3.562 euro europei. La spesa sanitaria che proviene direttamente dalle famiglie -al contrario- pesa per il 21,9%, ben al di sopra della media Ue (14,5%).
Non sono pochi i motivi – come sottolinea la Fondazione GIMBE – che nell’arco di questi ultimi decenni hanno minato le basi del nostro SSN: “Le mutate condizioni demografiche, economiche e sociali, l’introduzione sul mercato di false innovazioni tecnologiche, la modifica del Titolo V della Costituzione, le diseguaglianze regionali nell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), le ingerenze della politica partitica nella programmazione sanitaria, il modello di aziende sanitarie come “silos” in continua competizione, la scarsa integrazione professionale, l’evoluzione del rapporto paziente-medico, l’involuzione del cittadino in consumatore di prestazioni sanitarie, l’aumento del contenzioso medico-legale, i conflitti di interesse.”
sintesi di Alessandro Bruni
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