di Stefano Arduini. Pubblicato in Vita.it del 17 gennaio 2024.
Inclusione scolastica, certe cose non si possono sentire
L'editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli Della Loggia attacca l'inclusione scolastica, liquidandola come "mito" e lasciando intendere, ma senza dirlo, che dovremmo abbandonarla. Non è peraltro il solo, l'idea indicibile del ritorno alle scuole speciali comincia a serpeggiare.
«Noi crediamo che l'inclusione vada difesa senza se e senza ma, semmai migliorata. Ma quantomeno parliamone senza giochetti retorici. E facendo prima un monitoraggio degli impatti di 50 anni di inclusione, che ad oggi non è mai stato fatto», scrive la nostra Sara De Carli in questo articolo molto documentato e circostanziato.
«Forse per rispondere a Ernesto Galli Della Loggia è sufficiente ricordare quanto ripeteva il compianto Andrea Canevaro, uno dei “padri” dell’inclusione scolastica nel nostro Paese. E cioè che “l’inclusione viaggia sempre. È impossibile tenerla ferma”».
Le parole in questo caso sono di Vincenzo Falabella, presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap). Si dichiara semplicemente «basito», un altro leader dell’associazionismo delle persone con disabilità come Marco Rasconi della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare).
Vi segnalo anche la posizione di Emmanuele Massagli, senior fellow di Adapt (fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere, in un'ottica internazionale e comparata, studi e ricerche di lavoro) e Presidente della Fondazione Tarantelli, che estende le considerazioni includendo non solo l’ambito scolastico, ma anche quello lavorativo: «L’educazione sociale è un processo lento, che ha bisogno di testimoni efficaci della fondatezza delle ragioni e istituzioni in grado di maturare e fare maturare una nuova coscienza».