di Marco Geddes da Filicaia. Pubblicato in Salute internazionale del 15 gennaio 2024.
Il lungo assedio al SSN, metafora che ben illustra la situazione in atto da oltre un decennio, si sta realizzando da tempo con una specifica strategia:
- Nel caso specifico non si è trattato solo di interrompere il finanziamento del SSN, poiché non ci si cura con la cartamoneta, ma di interrompere miratamente la fornitura di quanto indispensabile e acquisibile con i finanziamenti.
- Non si è interrotto o ridotto l’acquisto di attrezzature sanitarie, anch’esse rilevanti per il funzionamento delle attività.
- Non si è trattato di carenza di farmaci; non possiamo certo affermare che abbiamo una scarsità di tale risorsa a livello nazionale.
La crisi del personale sanitario è un problema comune a molti paesi europei. Una bomba a orologeria la cui intensità è, per l’Italia, assai più rilevante e la tempistica della esplosione ormai prossima; un ordigno per il quale non si intravedono approssimarsi artificieri per disinnescarlo.
La crisi del personale sanitario si inserisce infatti in uno scenario nazionale che risulta complesso sotto più profili:
- Il primo fattore è rappresentato dall’andamento demografico che non appare roseo, poiché la percentuale di popolazione di età 0 – 14 risulta fra i più bassi (12,9%) e l’indice di dipendenza degli anziani più elevato fra i paesi europei.
- Il secondo fattore consiste nella riduzione della presenza statale in molti settori produttivi e di servizio.
- L’ulteriore, terzo fattore, riguarda la decrescita dei salari. Il salario medio annuale, nel corso dell’ultimo trentennio (1990 – 2020) è diminuito in Italia del 2.9%. Unico paese europeo con il segno negativo.
Questo insieme di problematiche avrebbe doverosamente suggerito una pianificazione del capitale umano della sanità particolarmente accurato, lungimirante e per un ampio arco temporale.
I medici in Italia non sono pochi rispetto alla popolazione (4.0 x 1.000 abitanti) in linea con la media europea (EU 27). Un confronto con la media di quattro paesi per più aspetti “prossimi” evidenzia un numero di medici per 1.000 abitanti in Italia del 4,06, a fronte di una media di 3,58 di Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna; in numeri assoluti in Italia + 28.981 medici. Il risultato tuttavia cambia se il rapporto viene effettuato rispetto alla popolazione over 75; in tal caso mancano in Italia 17.189 medici.
Situazione in realtà assai più critica per gli infermieri. La media europea di infermieri rispetto alla popolazione è di 8.3 x 1.000 abitanti, mentre in Italia ci si attesta a 6.3! Ciò comporta che la ratio infermieri/medici è bassissima: Italia 1.6; EU 2.2.
sintesi di Alessandro Bruni
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