di Paolo Ermani. Pubblicato in Il cambiamento del 20 marzo 2024.
Con la primavera, inizia la stagione turistica e, anche sotto la spinta della sigla Fipe Confcommercio che rappresenta 335 mila imprese, la ministra del turismo Santanchè del partito Fratelli d’Italia ha dato il via alla possibilità di richiedere ulteriori lavoratori stranieri per bar, ristoranti (compresi quelli di navi e treni), pizzerie, gelaterie, pasticcerie, discoteche, catering e anche sale giochi e biliardi.
E già un quarto di queste imprese conta personale straniero. Il decreto flussi 2023-2025 aveva raddoppiato le quote destinate alla ristorazione, passando dalle ottantamila del 2022 alle circa 140mila fino al 2025. Nonostante ciò, circa un’azienda su due ha difficoltà nel trovare del personale per la mancanza di candidati.
Questa notizia suggerisce alcune riflessioni. Come mai una ministra che fa parte della destra in un governo in cui siede anche la Lega, che voleva rimandare a casa ogni terrone e poi cacciare qualsiasi immigrato proveniente da paesi stranieri, fa un gesto del genere? E’ inaudito! E’ contro tutte le loro politiche che vogliono noi italiani padroni a casa nostra. Non solo, ma è anche contro le battaglie all’ultimo sangue fatte dalla destra sul lavoro, che doveva andare prima agli italiani con tanto di crociate, muri, roghi e barricate.
Dove sono i Fratelli d’Italia che hanno la precedenza? Inoltre in questo modo si favoriscono proprio quelle genti che renderanno la nostra società “scandalosamente” meticcia. E chissà, magari fra loro si nascondono anche quelli che vogliono far trionfare l’Islam e farci perdere le nostre sacre radici cristiane. Ma figuriamoci se ancora qualcuno crede a queste roboanti balle, i primi a non crederci sono proprio quelli che sulle crociate hanno costruito le loro carriere politiche.
Senza gli immigrati l’Italia è spacciata. Senza le badanti il nostro paese avrebbe un tracollo sociale; senza chi raccoglie gli ortaggi nei campi, la frutta sugli alberi o lavora nei macelli, l’Italia creperebbe di fame; senza gli immigrati che lavorano nella ristorazione chiuderebbe quasi la metà degli esercizi. Senza gli immigrati che lavorano nelle fabbriche o che fanno i tanti lavori “umili” o pratici, l’Italia si fermerebbe come se ci fosse un improvviso black out.
Gli immigrati fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare e questo lo sanno perfettamente dal primo all’ultimo dei politici, dal primo all’ultimo degli industriali, dei commercianti, dei pensionati, compresi quelli che volentieri aprirebbero sedi del Ku Klux Klan in Italia. Altro elemento interessante da prendere in considerazione: ma non siamo in perenne crisi economica con inflazione alle stelle? Non abbiamo milioni di disoccupati italiani? E come mai il lavoro ci sarebbe ma non ci sono persone di pura razza italiana che si accalcano per questi posti di lavoro? Non sarà che ci prendono in giro?
E non si può certo dire che si diano sempre e solo paghe da fame o che i datori di lavoro frustino la gente, perché con tutta questa necessità di lavoratori che hanno, anche solo per opportunismo, ai datori di lavoro non conviene essere troppo sfruttatori o avari, visto che non c’è la fila di lavoratori alla porta. E se comunque avessimo milioni di persone in gravissime difficoltà, quasi alla fame, come dipingono alcuni media, di certo non si lascerebbero scappare tutti questi posti di lavoro ora occupati da quelli che un tempo i crociati ci dicevano che ce li rubavano.
Ma cosa vuoi che gli freghi alla destra di purezze, Islam, cristianesimo e simili, oltre al fatto di sapere perfettamente come evidenziato sopra, cioè che senza gli immigrati l’Italia crolla; sono proprio gli immigrati che ci consentiranno di avere pensioni in futuro, dato che gli italiani i figli non li fanno più. E visto che gli italiani sono sempre di meno, gli immigrati garantiscono il necessario ricambio dei consumatori.
L’immigrato è il perfetto consumatore, come ai tempi dei meridionali che immigravano nel nord Italia e nord Europa e ammazzandosi di lavoro hanno messo in piedi l’intero sistema industriale e si sono comprati l’impossibile dando accelerate favolose alla crescita del Prodotto Interno Lordo. Chiunque si sarà accorto ormai da anni che le pubblicità hanno spesso la persona di colore (il consumatore interno) e l’asiatico (il consumatore esterno). E i pubblicitari con i loro mandanti, sanno bene dove vanno i trend.
Strano poi che la destra non imiti il proprio idolo che nel Ventennio faceva le battaglie per il grano perché sfamasse le italiche genti. Loro avrebbero dovuto fare campagne simili per dare lavoro agli italiani, peccato che a queste adunate non si sarebbe presentato nessuno o al massimo qualcuno che gli avrebbe fatto una pernacchia. E così i crociati, con la coda fra le gambe e cercando di fare in modo che nessuno se ne accorga, magari gridando ancora di più che bisogna buttare a mare gli infedeli, pregano per pietà che gli infedeli gli tengano in piedi la loro tanto beneamata patria.