di Anna Gaburri. Pubblicato nel blog di Letizia Espagnoli del 2 aprile 2024.
La professione della cura dedicata agli anziani è gratificante, richiede molta energia, ma può anche essere percepita come estremamente stressante. Trasformare lo stress nella professione della cura e coltivare relazioni significative con gli anziani può diventare una vera sfida.
Cosa può generare lo stress percepito?
Lavorare su turni, non avere la certezza di poter stare a casa con le persone che ami durante le feste, doverti alzare presto e rinunciare talvolta a quello che ti piacerebbe fare, riuscire sempre a essere sorridente e rispettoso delle persone, adeguarti alle decisioni che spesso vengono prese senza ascoltare la tua opinione. Tenere in equilibrio tutte le aree di vita e nutrire le relazioni importanti (nel 2015 il dott. Tyler Vanderweele definì i cinque domini della vita: spiritualità, famiglia, lavoro, salute, comunità) è tutt’altro che semplice. Semi particolarmente significativi che solo attenzione e intenzionalità potranno custodire dal vortice degli impegni quotidiani.
E se lo stress fosse positivo?
Nel 2015, la psicologa Kelly McGonigal ha offerto una prospettiva rivoluzionaria sullo stress nel suo libro intitolato “Il lato positivo dello stress”. Contrariamente alla convinzione comune che lo stress sia sempre dannoso, K. McGonigal ha sottolineato che lo stress può avere effetti positivi. Quando ritieni utile la tua risposta allo stress, aumenta il battito, ma il profilo cardiovascolare è molto più sano, assomiglia molto a ciò che accade nei momenti di gioia e di coraggio. I ricercatori hanno messo in evidenza che l’idea che si ha sullo stress influisce sugli effetti che quest’ultimo ha su ognuno di noi, imparare ad accoglierlo invece di evitarlo (ci saranno sempre sfide nella nostra vita), può attivarne gli aspetti benefici:
- accogliere lo stress come una risposta naturale del corpo può renderci più forti, più intelligenti e più felici. Non si può eliminare lo stress, incontreremo sempre sfide quotidiane nella vita personale e professionale in cui il nostro sistema corpo-mente viene chiamato in gioco e ci prepara alla miglior risposta
- lo stress può migliorare le nostre capacità cognitive, favorire le interazioni sociali e rafforzare l’empatia. Non dovremmo cercare di evitarlo, ma piuttosto imparare ad averne cura in modo positivo.
- cambiare la percezione e allenare la capacità di attribuire significati diversi agli eventi stressanti può influenzare la nostra percezione e il nostro vissuto. Vedere lo stress come una sfida anziché come un ostacolo può fare la differenza.
Il tuo lavoro può diventare il tuo miglior alleato nel trasformare lo stress
Ecco che allora come professionista della Cura e della Relazione sei immerso in un ambiente che, in uno scambio di reciproca cura, può aumentare la tua resilienza, autoefficacia e speranza. Basta espandere la Gentilezza, è semplice se sai come farlo (qui trovi un piano di allenamento pensato per te e la tua organizzazione). Scegli consapevolmente dove dirigere la tua attenzione affinché ogni scelta si trasformi in un’opportunità per migliorare la qualità della vita all’interno della Residenza per anziani in cui lavori. Concediti dei pit-stop per osservare, interrogarti su ciò che desideri realizzare e su come ti senti per arricchire la tua intelligenza emotiva e rendere le tue azioni più consapevoli e intenzionali:
- prima di iniziare porta l’attenzione sul tuo “Faro” giornaliero: un obiettivo specifico di Cura, un aspetto della tua comunicazione che vuoi migliorare, o semplicemente del desiderio di essere più presente con i residenti e i colleghi.
- nel corso della giornata, identifica piccole azioni che possano trasformarsi in rituali significativi, come dedicare un momento all’ascolto attivo delle storie dei residenti, o praticare esercizi di respirazione consapevole tra una esperienza e l’altra per mantenerti centrato e sereno
- al termine del tuo servizio, ripercorri la giornata, rifletti sugli eventi accaduti, valorizzando i momenti in cui sei stato fedele al tuo Faro, le sfide superate e pensando a ciò che puoi migliorare il giorno successivo.
Arricchirà la tua esperienza lavorativa ma anche la qualità della Cura che sei in grado di offrire. Ricorda: il cambiamento parte da te e, attraverso piccoli ma consapevoli passi, puoi mutare la percezione del tempo in casa di riposo da ostacolo a prezioso alleato nella tua missione di Cura.
Allenare la propria intelligenza emozionale è fondamentale
L’impegno che ti è richiesto è elevato. Sono davvero tanti i fattori (li chiamo così, proprio perché in alcune giornate sembra che si moltiplichino all’ennesima potenza) che possono portarti a sperimentare sensazioni di inadeguatezza e frustrazione. I conflitti interpersonali, tensioni e conflitti con colleghi, superiori o con le famiglie dei pazienti, possono creare un ambiente di lavoro teso e stressante. Puoi creare relazioni positive iniziando ad imparare il valore della parola nell’attivare la biochimica del benessere e allenarti ad un linguaggio efficace, a partire dal tuo dialogo interiore. L’elevata emotività del lavoro, la costante interazione con residenti in condizioni di vulnerabilità, malattia o fine vita può avere un forte impatto sul personale.
Dedicati momenti di pausa
Programma rapidi pit-stop senza paura di perdere tempo. Durante le pause il cervello attiva spontaneamente una modalità detta “rete di default” e porta la mente a rigenerare così la nostra attenzione, stimolando la nostra creatività.
Scegli la Tenerezza: un vero elisir per trasformare lo stress
L’aspetto scientifico della tenerezza svela il potente impatto che ha sulla nostra salute mentale e sul benessere di coloro di cui abbiamo cura. Gli studi dimostrano che le relazioni empatiche e tenere con gli anziani contribuiscono a ridurre lo stress e l’ansia, migliorando il loro stato emotivo complessivo. Ma la tenerezza non agisce solo da un lato: anche noi operatori e familiari traiamo benefici immensi da questo abbraccio affettuoso. Ci sentiamo più coinvolti, più realizzati, più vicini alle persone a cui siamo accanto.
sintesi di Alessandro Bruni
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