di Daniela Di Michele, Andrea Scatolon, Guy A. Perkins. Pubblicato in Il Bo Unipd del 18 aprile 2024.
Quando gli uomini affrontano il tema della violenza da parte di uomini sulle donne e altre minoranze di genere, possono sentirsi chiamati in causa e volersi dissociare dalla rappresentazione dell’uomo violento. C’è anche chi coglie l’occasione per ricordare che “anche noi uomini soffriamo, ma dei problemi degli uomini non si parla”.
Spesso si tratta di lamentele che non si traducono in tentativi costruttivi di confronto e cambiamento. Ma facciamo un passo indietro e chiediamoci: quali sono i problemi che gli uomini vivono? Cosa c’entrano questi disagi con la violenza?
Per rispondere a queste domande, è opportuno iniziare parlando di mascolinità. Per mascolinità si intende l’insieme di ruoli sociali, comportamenti e significati associati all’essere maschio in un dato contesto storico e culturale. A sua volta, l’espressione “mascolinità tossica” è diventata popolare nel linguaggio mediatico e, negli ultimi anni, nel linguaggio accademico. Come sostiene C. Harrington (2021), nella definizione di “mascolinità tossica” spesso troviamo la presenza di comportamenti violenti, dominanti, misogini e omofobi.
L’egemonia di un modello di mascolinità è stabilita attraverso vari mezzi, come il potere istituzionale ed economico, il consenso culturale e i messaggi mediatici, le relazioni di genere, la delegittimazione dei modelli alternativi, anche tramite l’uso della forza. Secondo Connell, c’è un insieme di pratiche sociali che consentono a un gruppo di uomini di mantenere una posizione egemone, tra cui la subordinazione e la complicità.
Questo peso è dato dalla pressione a conformarsi a un modello culturale e ideale di mascolinità tradizionale per poter essere apprezzati socialmente. Queste norme diventano salienti quando un uomo si trova in una condizione di minaccia alla propria mascolinità, cioè quando qualcuno dubita del fatto che sia un “vero uomo”.
La ricerca ha dimostrato che in condizioni di minaccia alla propria mascolinità, gli uomini tendono ad agire secondo le norme tradizionali per ripristinare la propria mascolinità, ad esempio adottando comportamenti rischiosi, aggressivi, e addirittura di molestia verso le donne. Tuttavia, l’adesione alle norme di mascolinità tradizionale ha anche importanti ricadute sul benessere psico-fisico degli stessi uomini. Mantenere un’immagine di imperturbabile invincibilità è incompatibile con il riconoscimento e l’espressione delle proprie emozioni, che vengono inibite, portando facilmente a un cortocircuito.
Come uscire da questo circolo vizioso dannoso per tutta la società? Negli ultimi anni sempre più uomini stanno esprimendo frustrazione rispetto al modello di mascolinità tradizionale “machista” e cercano modelli alternativi, più flessibili e liberi: offrire opportunità di educazione e confronto sulle norme di genere e il loro impatto nelle nostre vite rappresenta un primo, importante passo da fare per raggiungere questo obiettivo.
sintesi di Alessandro Bruni
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