di Andrea Malaguti. Pubblicato in La cucina della Stampa del 16 maggio 2024.
La senatrice Liliana Segre non si aspettava questa «ondata spaventosa di odio». Dopo il 7 ottobre gli ebrei italiani sono costretti a vivere in un clima ostile, i casi di antisemitismo sono triplicati rispetto al passato. Segre racconta di ricevere «minacce pazzesche», ma le intimidazioni e gli insulti raggiungono tanti cittadini di religione ebraica che «non c’entrano niente con le decisioni politiche di Israele e magari non le condividono», sottolinea la senatrice sopravvissuta ad Auschwitz.
Le parole di Segre trovano riscontro nei numeri, come quelli dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) diffusi ieri. Stando ai dati elaborati da associazioni e forze dell’ordine, dal 7 ottobre al 1° maggio l’Oscad conta 345 episodi riconducibili all’antisemitismo, tra cui 41 “hate crimes”, ossia crimini d’odio motivati da un pregiudizio, 175 casi di “hate speech” e 112 di incitamento all’odio online. In questo periodo, ricorda il rapporto presentato al memoriale della Shoah a Milano, si sono svolte 1.378 manifestazioni, di cui 1.109 in solidarietà al popolo palestinese e solo 39 a sostegno dello Stato di Israele.
Liliana Segre. Non posso e non voglio tacere
di Redazione di Vita.it del 16 maggio 2024
Alle ore 17.30 del 15 maggio nell’emiciclo di Palazzo Madama chiede la parola Liliana Segre. E l’Aula si ferma. La senatrice a vita decide di dire la sua sul premierato dicendo: “Non posso e non voglio tacere”.
Per la prima volta, la destra non l’applaude. Gelo polare dagli scranni di FdI che si sentono dire: «Anche le tribù della preistoria avevano un capo. Non tutto può essere sacrificato in nome dello slogan: “Scegliete voi il capo del governo”».
Dice la senatrice a vita:
“Signor presidente, care colleghe, cari colleghi, continuo a ritenere che riformare la Costituzione non sia una vera necessità del nostro Paese. Continuo anche a ritenere che occorrerebbe impegnarsi per attuare la Costituzione esistente. E innanzitutto per rispettarla. Confesso, ad esempio, che mi stupisce che gli eletti dal popolo - di ogni colore - non reagiscano al sistematico e inveterato abuso della potestà legislativa da parte dei governi, in casi che non hanno nulla di straordinariamente necessario e urgente. Ed a maggior ragione mi colpisce il fatto che oggi, di fronte alla palese mortificazione del potere legislativo, si proponga invece di riformare la Carta per rafforzare il già debordante potere esecutivo. In ogni caso, se proprio si vuole riformare, occorre farlo con estrema attenzione”.
Elena Cattaneo: sto con Segre, il premierato spaventa
di Maria Rosa Tomasello. Pubblicato in La Stampa del 17 maggio 2024.
Un modello costituzionale «che nel mondo non esiste», con un premier dominus del Paese, in grado di controllare tutti gli organi di garanzia. Elena Cattaneo, biologa di fama internazionale, accademica dei Lincei e senatrice a vita, guarda con preoccupazione alla riforma voluta da Giorgia Meloni. (...)
per leggere l'articolo completo aprire questo link