di Riccardo Bonacina. Pubblicato in Vita del 25 maggio 2024.
Bradisismi geologici
«I Campi Flegrei sono il nostro supervulcano, quello davvero pericoloso, più del Vesuvio, quello suscettibile di attività devastanti. E ci vivono circa 600mila persone», dice Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr, divulgatore per antonomasia, geologo che guida Sapiens su Rai3. In un articolo su La Stampa spiega: «È un pentolone sotterraneo pieno di magma ribollente, ed è in grado di sprigionare eruzioni esplosive, in linea teorica devastanti. Nello scenario più catastrofico al momento non ipotizzabile, pur essendo possibile, dovremo parlare di esodo non evacuazione. In ogni caso si tratta di 29 vulcani e centri eruttivi che sono stati tutti nascosti. Siamo di fronte a un’emergenza sismica e una vulcanica per ora. Ma non sappiamo se è il magma che spinge».
Sappiamo che gli abitanti dell’area colpita dal bradisismo nella sola zona rossa sono circa 80 mila. Mentre i tecnici stanno attuando una ricognizione sul patrimonio immobiliare privato, il governo stanzia 500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici dei Campi Flegrei e valuta anche di aiutare economicamente chi vuole lasciare l’area. Peccato che intanto a Bacoli il comune autorizzi 350 nuove case. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, fa una dichiarazione che aumenta l’ansia degli abitanti già in tendopoli: «Bisogna essere pronti a tutto». Leggi qui la testimonianza pubblicata da VITA.
Bradisismi sociali
In Italia le disuguaglianze e la polarizzazione economica, sociale e territoriale tendono ad accentuarsi, e la povertà si allarga non solo in senso materiale ma anche educativo, prefigurando già ora le povertà di domani. Il numero degli occupati è in forte crescita, ma la produttività per ora resta bassa, i salari non reggono il passo dell’inflazione e si allarga l’area del lavoro povero. Si conferma, infine, l’inarrestabile declino demografico. Questi in sintesi le risultanze del Rapporto Istat 2024.
Come non condividere il corsivo di Massimo Gramellini nel suo “Buongiorno” su Il Corriere?
“Ho appena finito di sfogliare un romanzo agghiacciante, ambientato in una società distopica del ventunesimo secolo dove una persona su dieci vive sotto la soglia minima di povertà, il ceto medio si assottiglia ogni giorno di più, un lavoratore dipendente che può contare solo sul proprio stipendio non riesce a sbarcare il lunario e un laureato su tre si deve accontentare di un impiego per il quale non è richiesta la laurea. La fantasia morbosa dell’autore si è spinta a immaginare che in questo luogo irreale i giovani siano diminuiti di cinque milioni nel giro di trent’anni e la parte più istruita di loro si divida tra chi è andato all’estero e chi non vede l’ora di andarci. Per dare una patina di coerenza alla sua delirante ricostruzione, il narratore lascia intendere che a causa della mancanza di soldi e di lavoro due trentenni su tre vivono ancora in casa con i genitori, i fidanzamenti si sono allungati a dismisura, come l’adolescenza, e per strada è più facile avvistare un ufo che una culla. Quando ho scoperto che su quella landa di risparmiatori storici, dove nessuna famiglia riesce più a risparmiare alcunché, grava oltretutto un debito pubblico di 2.894 miliardi di euro che rende praticamente impossibile mettere dei correttivi alle disuguaglianze, ho chiuso il libro con un certo fastidio per la letteratura di fantascienza. Si intitola «Rapporto Italia 2024», lo ha scritto l’Istat e ho il tremendo sospetto che stia parlando di noi”.