Zuppi e Crociata su elezioni europee
di Alessandra Fabbretti. Pubblicato in Dire del 8 maggio 2024.
“È tempo di un nuovo grande rilancio” del cammino dell’Unione “verso una integrazione sempre più piena, che guardi a un fisco europeo che sia il più possibile equo; a una politica estera autorevole; a una difesa comune che ti permetta di esercitare la tua responsabilità internazionale; a un processo di allargamento ai Paesi che ancora non ne fanno parte, garanzia di una forza sempre più proporzionata all’unità che raccogli ed esprimi”. Così il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), e monsignor Mariano Crociata, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali europee (Comece), in una Lettera all’Unione Europea, in vista delle elezioni europee di giugno.
“Le esigenze di innovazione economica e tecnica (pensiamo all’intelligenza artificiale), di sicurezza, di cura dell’ambiente e di custodia della ‘casa comune’, di salvaguardia del welfare e dei diritti individuali e sociali, sono alcune delle sfide che solo insieme potremo affrontare e superare. Non mancano purtroppo i pericoli, come quelli che vengono dalla disinformazione, che minaccia l’ordinato svolgimento della vita democratica e la stessa possibilità di una memoria e di una storia non falsate”.
Osservano ancora Zuppi e Crociata: “Insieme alle riforme istituzionali democraticamente adottate, c’è bisogno di far crescere un sentire comune, un apprezzamento condiviso dei valori che stanno alla base della nostra convivenza nell’Unione europea. Ci vuole un nuovo senso della cittadinanza, un senso civico di respiro europeo, la coscienza dei popoli del continente di essere un unico grande popolo. Ne siamo convinti: è innanzitutto questo senso di comunità di cittadini e di popoli che ci chiedi di fare nostro, cara Europa”.
sintesi di Alessandro Bruni
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Campagna elettorale
di Riccardo Bonacina. Pubblicato in Vita.it del 11 maggio 2024.
Tra meno di un mese saremo chiamati a votare il Parlamento europeo in un frangente drammatico della vita dell’Unione, un frangente che ne decreterà o una crescita con qualche passo avanti o un mesto funerale. Proviamo allora ad affrontare questo tema come mi chiedete. Tanti mi chiedono, ma tu che farai? Come ti orienti in questo bailamme vacuo di una campagna elettorale senza contenuti tutta giocata sui nomi e sulle polemiche inutili.
In effetti la confusione regna. Può capitare persino, al tempo di Meloni premier, di vedere Antonello Venditti lanciare al fianco del sottosegretario alla Cultura Gian Marco Mazzi la proposta di inserire in Costituzione la musica leggera, in un clima di Tv sorrisi e canzoni. Carlo Calenda annuncia che si appresta a girare l’Italia in car sharing suscitando l’ilarità di Fiorello. Capita di leggere un’intervista ad Alessandro Cecchi Paone, detto Paone (te pareva!) in lista per Stati Uniti d’Europa che al Corriere della sera dice, senza vergogna, così: «La prima proposta che farò a Strasburgo sarà rispolverare la mia trasmissione La macchina del tempo, da quando è finita e Piero Angela è morto non ci sono più trasmissioni su questi temi». E lei cosa vuole fare? «Creare un canale europeo per mandare in onda la nuova versione de La macchina del tempo», ma si può arrivare sino a questo punto di pavoneggiamento?
Il PD, da parte sua, invita a ignorare il generale Vannacci, e giustamente, chiosa Aldo Grasso, contravvenendo a una delle regole più elementari della comunicazione: “se vuoi attirare l’attenzione su qualcuno, ordina di ignorarlo”. Soprattutto, come sempre, il PD pare essere un partito che deve mettersi innanzitutto d’accordo con se stesso. Nel documento di programma sulle elezioni europee L'Europa che vogliamo si legge “Manteniamo fermo il nostro sostegno incondizionato all’Ucraina, fornendo assistenza politica, umanitaria, finanziaria e militare per tutto il tempo necessario”, già, poi capolista del Pd nel Nord Ovest è Cecilia Strada che dice “basta con l’assistenza militare”. Quindi?
Un must è oramai un manifesto della campagna di Salvini, “A difesa della casa e delle auto degli italiani”, praticamente la réclame di un antifurto!
Una politica in cui è sempre più grottesca la rincorsa alla comunicazione dei social, tra liste macedonia e ruffiani acchiappa click ed è sempre più difficile trovare contenuti.
Per chi votare
di Forum Disuguaglianze e Diversità. Pubblicato l’8 maggio 2024.
In vista delle elezioni europee, in un contesto dove è minimo il confronto sui contenuti e sugli impegni di chi si candida, il Forum Disuguaglianze e Diversità segnala EU Future 100, il contributo che viene da una rete paneuropea di organizzazioni democratiche della società civile, coordinata dalla tedesca Brand New Bundestag, che ha selezionato 100 persone candidate alle elezioni europee, 15 delle quali italiane, sulla base di puntuali informazioni sulla loro storia e sugli impegni assunti.
In un’elezione, quella per il Parlamento Europeo, in cui noi cittadine e cittadini possiamo finalmente scegliere da chi vorremmo essere rappresentati, il lavoro della rete paneuropea ci indica il metodo giusto: chiedere a chi si candida perché lo fa e per cosa si batterà, e rendere in questo modo verificabile il proprio operato nel prossimo quinquennio. Ci offre informazioni su cui fondare le nostre decisioni, come ognuno e ognuna di noi dovrebbe fare anche al di fuori delle candidature suggerite dalla rete.
Trovate qui le 15 persone selezionate per l’Italia dalla rete paneuropea e qui le persone selezionate per i dieci gli Stati Membri con alcune informazioni essenziali e i loro siti. Per ognuna delle 15 candidature italiane trovate sempre qui le informazioni che esse stesse hanno fornito e gli impegni dettagliati assunti.