di Giovanni Caprio. Pubblicato in Pressenza del 26 luglio 2024.
Le nuove previsioni ISTAT sul futuro demografico del paese, aggiornate al 2023, evidenziano tendenze la cui direzione parrebbe irreversibile, pur se in un contesto nel quale non mancano elementi di incertezza. La popolazione residente è in decrescita: da circa 59 milioni al 1° gennaio 2023 a 58,6 mln nel 2030, a 54,8 mln nel 2050 fino a 46,1 mln nel 2080. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2023 a circa uno a uno nel 2050. Con un’età media di 51,5 anni entro il 2050 (50,8 per l’Italia), nel Mezzogiorno ci sarà un processo di invecchiamento più rapido. Tra 20 anni ci sarà circa un milione di famiglie in più, ma saranno più frammentate. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2043 meno di una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà. “L’aumento della speranza di vita e dell’instabilità coniugale, si legge nel Report dell’ISTAT, fanno sì che il numero di persone che vivono da sole, vere e proprie “micro-famiglie”, cresceranno nel complesso del 15%, facendo aumentare il loro ammontare da 9,3 milioni nel 2023 a 10,7 nel 2043. Tra l’altro, tale aumento, tanto assoluto quanto relativo, è quello che spiega in più larga misura la crescita globale del numero totale di famiglie.”
Fino a 64 anni di età la condizione di vita in solitudine, volontaria o meno che sia, coinvolge già oggi 4,9 milioni di individui, il 60,5% dei quali uomini. “Nei prossimi 10 anni, evidenzia l’ISTAT, questo segmento della popolazione è destinato a rimanere piuttosto stabile (4,8 milioni nel 2033). Nel decennio successivo, invece, in linea con il declino complessivo che caratterizzerà la popolazione in età adulta, anche le persone sole entro i 64 anni di età si avvieranno a subire una flessione che li porterà a 4,5 milioni entro il 2043.”
Un paese che si rimpicciolisce anche a causa della partenza di tanti italiani: al 31 dicembre 2022 i cittadini italiani abitualmente dimoranti all’estero sono 5 milioni e 940mila. Circa 3 milioni e 246mila risiedono in Europa e 2 milioni e 384mila in America. Solo il 31,6% degli italiani residenti all’estero è nato in Italia (1 milione e 900mila), ma in Europa questa quota è pari al 41,8% mentre in America centro-meridionale è di gran lunga inferiore al 10%. Nel 2022 a Londra risiedono quasi 375mila connazionali. Al secondo posto Buenos Aires, con poco più di 322mila italiani e al terzo San Paolo con oltre 239mila italiani. Nel 2022 i nati degli italiani residenti all’estero sono 25mila (tasso complessivo pari a 4,3 nati per 1.000 residenti). I decessi, invece, ammontano a poco più di 8mila (1,4 per 1.000 italiani residenti all’estero). Nel corso del 2022 sono 100mila gli espatri e 75mila i rimpatri dei connazionali dall’estero, con un saldo migratorio pari a +25mila per la popolazione italiana all’estero. Ammontano a oltre 85mila le acquisizioni di cittadinanza italiana all’estero, nell’America centro-meridionale soprattutto per effetto dei riconoscimenti iure sanguinis.
- Qui il Report dell’ISTAT: https://www.ripartelitalia.it/wp-content/uploads/2024/07/Previsioni-popolazione-e-famiglie_Base-1_2023.pdf.
- Qui il Report dell’ISTAT: https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/07/Italiani-residenti-allestero.pdf.
- Dovrebbe iniziare a destare qualche preoccupazione questa fuga degli italiani dall’Italia, soprattutto se a voler girare i tacchi per andar via sono i più giovani, anche stranieri. https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/05/Bambini-e-ragazzi-2023.pdf.
- Nel rapporto sulla condizione giovanile in Italia “Giovani 2024: Bilancio di una Generazione” del Consiglio Nazionale dei Giovani e dell’Agenzia Italiana per la Gioventù redatto con il supporto di EURES (https://www.pressenza.com/it/2024/04/giovani-2024-il-bilancio-di-una-generazione/)