di Giovanni Caprio. Pubblicato in Pressenza del 12 agosto 2024.
È stato pubblicato di recente il Quaderno della ricerca sociale n. 60 che contiene i dati, aggiornati al 31 dicembre 2022, sui bambini e gli adolescenti fuori dalla famiglia di origine. Il volume contiene l’analisi delle informazioni raccolte attraverso il Sistema informativo dell’offerta dei servizi sociali (SIOSS), articolazione del Sistema informativo unitario dei servizi sociali, istituito con il decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147.
Il 97% degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) ha fornito informazioni sui servizi attivati e sul numero totale dei beneficiari nell’anno 2022. Complessivamente gli ATS segnalano la presa in carico di 41.683 minorenni (inclusi i MSNA), sia in affidamento familiare (senza distinguere la tipologia di affidamento) sia collocati in strutture residenziali.
Stando ai dati integrativi disponibili, questo totale si riduce però a 33.299 minorenni allontanati dalla famiglia di origine se considerato al netto dei minorenni stranieri non accompagnati, soggetti beneficiari degli interventi di accoglienza e protezione, ma in genere inseriti in altri percorsi progettuali. L’allineamento con i contenuti informativi dell’ultima raccolta attraverso le regioni, quindi considerando quelli in comunità residenziale e solo quelli in affidamento familiare per almeno 5 notti a settimana porta a un totale di minorenni fuori famiglia (al netto dei MSNA) pari a 30.588 minorenni. I numeri complessivamente più elevati si trovano in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Sicilia, Lazio e Campania, ma l’incidenza sulla popolazione 0-17enne residente è molto diversa.
Il tasso di fuori famiglia rilevato per l’Italia, pari a 3,4 minorenni ogni 1.000 residenti 0-17enni può essere confrontato con gli ultimi dati resi disponibili a livello europeo a gennaio dal DataCare project.
Il confronto con Paesi europei che hanno forme organizzative dell’accoglienza analoghe a quelle sviluppatesi in Italia negli ultimi 30 anni, confermano che la situazione italiana è caratterizzata da una bassa propensione all’allontanamento, allineando la misura del tasso a quelli del DataCare, in Italia si calcola 337 minorenni (al netto dei MSNA) in accoglienze alternative alla famiglia ogni 100.000 0-17enni residenti, ben al di sotto di quanto risulta per la Germania, la Francia o la Spagna.
Per quanto riguarda l’affidamento familiare, i dati raccolti attraverso la rilevazione coordinata con le Regioni e le Province autonome evidenziavano, nel 2021, una lieve ripresa dell’affidamento familiare rispetto al 2020, tornando a una quota superiore alle 13mila unità con un valore pari a 13.248, che rappresenta l’1,4 per mille della popolazione minorile residente in Italia.
Dei 16.382 minorenni che risultano in carico in affidamento familiare al 31/12/2022, il 19,1% è concentrato nella regione Piemonte; il 16,6% in Lombardia; l’Emilia-Romagna e la Sicilia registrano quote intorno all’8%; il Veneto e la Toscana circa il 7%. Seguono la regione Lazio con il 6,5%; la Puglia e la Campania con circa il 5%. Nelle altre regioni la quota è inferiore al 4%. La modalità di gestione territoriale dell’affidamento familiare fa emergere una prevalenza della realizzazione del servizio in modo diretto (65%).
sintesi di Alessandro Bruni
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