di Andrea Gandini. Economista, analista del futuro sostenibile.
Sono 2 miliardi gli utenti di Whatsapp, la messaggistica di proprietà di Zuckerberg (Facebook) che ne è il proprietario così come di Instagram. Fino al 2020 anni fa era leader indiscusso nel mondo, ma con la pandemia le cose sono cambiate in quanto chi non era d’accordo con le politiche di vaccinazione di massa e di lockdown assunte da quasi tutti i governi, si è trovato l’account chiuso (anche su youtube) ed è migrato su Telegram, la messagistica inventata dai fratelli Durov, russi e geni della matematica (erano sempre ai campionati mondiali di matematica per la Russia), che garantisce a tutti l’assoluto anonimato e il principio (difeso anche in Occidente) della segretezza della corrispondenza privata. Così Telegram è cresciuto dai 300 milioni di utenti fino agli attuali 900 milioni proprio garantendo a tutti l’anonimato e la totale privacy, da chi dissentiva nei vari paesi a regimi autoritari agli stessi, dai militari ucraini a quelli russi. L’accusa a Pavel Durov, arrestato in Francia, è che Telegram darebbe la possibilità a vari criminali di operare (vendita di armi, pedofilia,…) senza cooperare con le agenzie di polizia che perseguono tali criminali. Pavel Durov (Telegram) si difende dicendo che garantendo libertà e privacy ha potuto garantire sia dissidenti come Navalny in Russia, sia ong in 31 paesi autoritari che infatti hanno bloccato Telegram. Se ne è andato dalla Russia proprio perché lo si voleva controllare e in passato in molte occasioni ha cooperato con le indagini delle polizie di vari paesi (segnalando gli amministratori di chat violente, bloccando alcuni canali e bannando gli amministratori) ma mai quanto vorrebbero i paesi occidentali.
Ha un sistema di “chat segrete” e di crittografia end to end per cui solo mittente e ricevente vedono i messaggi ed un sistema di autodistruzione dei messaggi a tempo. C’è però chi sostiene che dietro la giusta cooperazione con le polizie di mezzo mondo ci sia l’intento di condizionare Telegram su certi contenuti. Lo ha fatto anche la Russia nel 2018 che voleva l’accesso alle chiavi crittografiche come richiesto dalla legge antiterrorismo russa. Divieto rimosso nel 2020 perchè Telegram “ha aiutato le indagini sull’estremismo”. Sta di fatto che Pavel Durov ha spostato i server (che contengono i dati) a Dubai e che il fratello maggiore Nikolai (pare il più geniale) non si sappia dove sia da vari anni. Del resto con 30 miliardi di patrimonio in due non hanno problemi a nascondersi.
Proprio il giorno dopo l’arresto in Francia di Durov, Zuckerberg ha mandato una lettera alla Casa Bianca ammettendo che ha subito pressioni nel 2021 per censurare contenuti e video di persone che facevano umorismo e satira sulle misure Covid ma anche testi scientifici non allineati (nonostante 20 milioni di contenuti fossero già stati rimossi in base a regole di moderazione interne) e pressioni per mettere in sordina le notizie su Biden jr. (allora si diceva che erano fake news della Russia) e che oggi non lo farebbe più, anche perché molte cose che allora si davano per sicure e scientifiche si sono dimostrate false. L’Amministrazione Biden si è difesa dicendo che ha agito “per proteggere la salute e la sicurezza pubblica”. Zuckerberg ha detto che non succederà più e che alle elezioni di novembre sarà neutrale.
La questione si intreccia con “chat control” della UE, la proposta di regolamentazione dei contenuti dell’Europa (su cui molti paesi non sono d’accordo) perché antepone la sicurezza alla libertà di espressione, sapendo che è sempre stato forte l’interesse dei Governi (in passato ma anche oggi) a censurare le notizie poco gradite. Chi controlla il controllore?
Sappiamo che ci sono criminali che sfruttano l’anonimato delle piattaforme, del resto anche in Whatsapp o Signal, Messenger, non c’è una banale policy che dice che ci si deve firmare col proprio nome e cognome. Mettendoci la faccia almeno ¾ delle castronerie e stupide violenze sarebbero evitate. Ma che dire del dark web o dei crimini che fanno i potenti e i Governi stessi? Cosa si è fatto (per stare nel solo nostro campo occidentale) per le bugie dei Governi Usa e GB che hanno addirittura scatenato una guerra in Iraq nel 2003 e poi nel 2011 in Libia?
Si pone così il tema enorme di paesi che, in lotta tra loro (Usa vs Cina-Russia), per le note ragioni di potere e soldi di cui parlava Trilussa, vorrebbero il monopolio delle informazioni e censurare il dissenso con le buone ragioni di “proteggere la salute e la sicurezza pubblica “. Vale anche per Tik Tok (i proprietari sono cinesi) censurato in Usa, in quanto si sospetta che i filmati in cima alla classifica diffusi tra i giovani occidentali mostrino “castronerie varie” al fine di rimbecillirli, mentre i video diffusi nel resto del mondo (Cina, Russia,…) sono di giovani che fanno azioni virtuose al fine di rafforzare l’etica e la coesione sociale. Una forma inedita di lotta geopolitica.
Che fare? Non è facile rispondere. Anche perchè una volta regolato Telegram è probabile che nasca un’altra piattaforma (se non X di Musk che segue la stessa politica: massima libertà e nessuna regolamentazione). L’ideale sarebbe abbassare le volontà di potenza degli Stati (tutti) e trovare forme di cooperazione (almeno sulle questioni principali) per un mondo migliore per tutti che vale anche per l’immigrazione. Ma ci vorrebbero leader illuminati. Il primo ministro tedesco il socialdemocratico Sholz vuole far rimpatriare ora più rapidamente gli immigrati violenti (dopo gli omicidi degli ultimi giorni), ma i paesi originari di molti potenziali rimpatri sono Afghanistan e Siria (non proprio amici). L’ennesima dimostrazione di quanto sarebbe saggio chiudere tutte le guerre a costo di perdere pezzi di potere nel controllo mondiale (che non c’è più e ci sarà sempre meno se si continua a guerreggiare) anche a costo di perdere soldi (soprattutto noi occidentali). Ed è questo il problema. Ma prima o poi una catastrofe ci farà rinsavire tutti.