di Redazione di Good Morning Italia, del 18 ottobre 2024.
Raccontato come un carnivoro furtivo e spietato, il lupo ha infestato per secoli racconti della buonanotte e sogni dei bambini evocando una paura ancestrale, complice l’influenza delle opere dei fratelli Grimm, che hanno contribuito a demonizzare la specie nella letteratura per l’infanzia e, a cascata, nell’immaginario collettivo (Outside Online). Eppure all’inizio del secolo scorso, ricorda l’Economist, questo grande predatore era praticamente scomparso dal suolo europeo, decimato dalla caccia di frodo e dalla distruzione degli habitat dovuta allo sviluppo urbanistico e alla conseguente perdita di biodiversità.
Ritorno alle origini? Negli ultimi decenni, tuttavia, si è registrata un’inversione di tendenza, e oggi si contano circa 20 mila esemplari nel continente. Come spiega il Wwf, gli scienziati non considerano che il lupo presente in Europa sia di per sé pericoloso per gli esseri umani; al contrario, si ritiene che aiuti a mantenere gli ecosistemi naturali in salute. Nell’Ue, tuttavia, l’esponenziale aumento della popolazione, frutto proprio dell’attenzione ambientale degli ultimi decenni, ha portato di recente a un indebolimento della protezione della specie (Euronews), declassata da “rigorosamente protetta” a “protetta”.
Una convivenza è possibile Ciò è dovuto in particolare a un cambio di passo nell’opinione pubblica, alla luce di alcuni episodi di cronaca in cui dei lupi hanno sbranato capi di bestiame, e pure un pony di Ursula von der Leyen (Guardian), la presidente della Commissione che ha voluto concedere alle comunità locali maggiori possibilità di cacciare l’animale (Politico). Un dibattito simile è in corso anche negli Stati Uniti. Il Colorado ha da poco fatto marcia indietro rispetto a un ambizioso programma di reinserimento di alcuni lupi grigi nella natura, che era stato approvato di misura con un referendum (Bbc). Eppure, ricorda il Nyt, più aumenta la convivenza tra persone e lupi, meno questi grandi carnivori diventano oggetto di controversia.