di Francesco Stati. Pubblicato in True News del 23 ottobre 2024.
Il Sistema sanitario nazionale (SSN) è in crisi e le liste d’attesa, nonostante le misure del governo, restano un problema critico. È quanto emerge dal III Rapporto Civico sulla Salute 2024, pubblicato da Cittadinanzattiva, che offre una panoramica completa sulle principali criticità riscontrate dai cittadini nel SSN durante il 2023. L’indagine si basa su 24.043 segnalazioni, un incremento di circa 10.000 rispetto alla precedente rilevazione del 2022; da questa emerge un crescente malessere degli utenti verso il sistema sanitario. La crisi, acuita dalla pandemia, ha evidenziato diseguaglianze tra le regioni italiane e sottolineato la necessità di riforme strutturali e investimenti.
Accesso alle prestazioni sanitarie: una sfida irrisolta
Il tema dell’accesso alle prestazioni rimane la principale preoccupazione dei cittadini, rappresentando il 32,4% delle segnalazioni totali. I problemi riguardano principalmente le liste d’attesa, che continuano a causare ritardi nella presa in carico dei pazienti. Molti cittadini segnalano di non riuscire a prenotare visite, spesso a causa di liste bloccate, malfunzionamenti nei centri unici di prenotazione (CUP) e mancanza di trasparenza sulle modalità di accesso alle cure. Le liste d’attesa più lunghe riguardano esami diagnostici, prime visite specialistiche e ricoveri. Un esempio emblematico: per una visita cardiologica di classe D (da svolgersi entro 30 giorni), alcuni pazienti hanno atteso fino a 300 giorni.
Cure primarie: il punto debole del sistema territoriale
Le cure primarie, che dovrebbero garantire un accesso tempestivo alle cure e ridurre la pressione sugli ospedali, sono il secondo ambito critico segnalato (14,2%). Il rapporto con i medici di medicina generale e i pediatri è spesso difficoltoso, con i cittadini che lamentano lunghe attese e mancanza di informazioni. Il raccordo tra ospedale e territorio è descritto come inefficace, con ritardi nella presa in carico e insufficienze nell’assistenza domiciliare e ambulatoriale.
Emergenza-Urgenza: la crisi dei Pronto Soccorso
Un altro settore particolarmente critico è quello dell’assistenza ospedaliera (13,3% delle segnalazioni), in particolare nei Pronto Soccorso, dove sovraffollamento, carenza di personale e lunghe attese per le cure sono all’ordine del giorno. La gestione delle emergenze è descritta come caotica, e molti cittadini si rivolgono ai Pronto Soccorso anche per patologie che potrebbero essere gestite a livello territoriale, a causa delle difficoltà di accesso ai servizi ordinari.
Innovazione e digitalizzazione: un’opportunità non sfruttata
Un capitolo significativo del rapporto riguarda l’innovazione e digitalizzazione in sanità, ambito su cui il SSN continua a mostrare lacune. Il Fascicolo Sanitario Elettronico e la telemedicina, strumenti chiave per l’evoluzione digitale del sistema, sono ancora poco utilizzati e non uniformemente accessibili. I cittadini lamentano una scarsa integrazione di questi servizi e difficoltà nell’accesso ai dati sanitari personali.
Farmaci e sicurezza delle cure
Sul fronte dell’accesso ai farmaci, una delle maggiori preoccupazioni riguarda i ritardi nel rilascio dei piani terapeutici e la difficoltà di reperire farmaci essenziali, specialmente in farmacia ospedaliera. La sicurezza delle cure, tema delicato, vede il 60% delle segnalazioni concentrarsi su presunti errori medici, condizioni igienico-sanitarie inadeguate e utilizzo di macchinari obsoleti.
Prevenzione e fragilità del sistema territoriale
La prevenzione rappresenta un altro punto critico, soprattutto a seguito della pandemia. Mentre negli anni precedenti le vaccinazioni anti-COVID avevano dominato questo settore, nel 2023 si è osservata una diminuzione delle segnalazioni legate alle campagne vaccinali. Tuttavia, restano problematiche relative agli screening oncologici e alla prevenzione di patologie croniche, con ritardi nella programmazione e difficoltà di accesso agli esami.
Il report completo può essere scaricato liberamente qui.