di Valerio Federico e Francesco Talarico. Pubblicato in Linkiesta del 1 novembre 2024.
Da anni, nel dibattito politico italiano, è presente una retorica meridionalista che, in ultima analisi, tende a deresponsabilizzare le classi dirigenti regionali e locali rispetto ai profondi divari creatisi tra le diverse aree del Paese e all’effettivo utilizzo delle risorse.
La gestione e l’amministrazione della sanità pubblica e privata convenzionata è, come sappiamo, assegnata alle Regioni, mentre i fondi vengono distribuiti secondo criteri equi dallo Stato centrale. Da qui la polemica sulle spese per la sanità che sono in calo rispetto al Pil dal 2021, dove si è toccato il valore massimo pari al sette per cento.
Dal Programma nazionale esiti dell’Agenas (ministero della Salute), la cui edizione 2024 è stata recentemente pubblicata, emerge una ennesima conferma dell’enorme differenza nella gestione delle risorse tra le diverse regioni, che ribadisce una verità troppo spesso taciuta: nelle regioni del Mezzogiorno si muore, ci si ammala o si soffre come non avviene nelle altre aree del Paese per l’inefficienza del servizio sanitario, più che per la scarsità di finanziamenti. Serve dunque un approccio che focalizzi il dibattito in primis sulla corretta gestione delle risorse disponibili.
Il rapporto di Agenas aiuta politici e cittadini ad affrontare il tema in maniera più consapevole. Tale strumento di valutazione consente di monitorare i trattamenti di provata efficacia e di produrre evidenze sulle interazioni esistenti tra sistemi organizzativi, modalità di erogazione e performance assistenziali, anche al fine di far emergere eventuali criticità soprattutto in ambito comparativo tra regioni diverse. L’edizione 2024 fa riferimento all’attività assistenziale effettuata nell’anno 2023 da milletrecentosessantatré ospedali pubblici e privati, e a quella relativa al periodo 2015-2023 per la ricostruzione dei trend temporali.
Forse è giunto il momento di tornare a esaminare i dati con obiettività, liberi da ideologie che offuscano la visione, per valutare l’uso delle risorse e definire obiettivi chiari, il cui raggiungimento possa determinare finalmente la sostituzione dei responsabili o la loro eventuale conferma.
sintesi di Alessandro Bruni
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