di Marco Lodoli. Tratto da AA.VV. L’educazione, l’arte di coltivare la vita. L'altrapagina editore. Dicembre 2019, pag. 35-6.
Il rapporto tra ragazzi e adulti è cambiato molto. Prima l’educazione sul piano cartesiano era sull’asse verticale, scendeva dall’alto verso il basso: i genitori, gli insegnanti, i fratelli più grandi, e a tutto questo ci si ribellava anche, c’era una dialettica, un contrasto. Oggi è totalmente orizzontale.
L’insegnante o il genitore rischia di essere la voce che grida nel deserto. Non c’è più quella dialettica, quello scambio, quello scontro che era proficuo.
Mio padre è stato uno dei fondatori dell’MSI, mentre io da giovane ero piuttosto anarcoide. Abbiamo litigato tantissimo. Però lui era una persona molto colta, parlavamo di politica, di cultura. Lo contestavo, ma nonostante tutto lui era un uomo onesto, una brava persona e in questo scambio ci arricchivamo a vicenda. Credo che lui abbia influenzato me, ma forse anche io ho influenzato lui, cambiandone alcuni punti di vista.
Oggigiorno questa dinamica è andata perduta e va riconquistata faticosamente. I miei figli non mi stanno molto a sentire, nemmeno per litigare, si rischia di creare una distanza siderale. Mentre c’è una specie di comunicazione orizzontale che avviene attraverso il web nella quale viene meno l’elemento dell’autorevolezza. Tenevo una rubrica di Tiscali, interrotta perché a un certo punto non mi piaceva più. Scrivevo ogni settimana un articolo, ma dopo 5 minuti che l’articolo era pubblicato c’erano già 4 o 5 commenti che dicevano “Ma ancora stai a dire ste boiate? Ma ti pagano per dire ste cazzate? Ma sei proprio un vecchio coglione!”.
In teoria su certi argomenti avrei potuto pure saperne mezza tacca in più di chi mi criticava, ma ormai non ti viene riconosciuta un’autorevolezza. E’ tutto un gioco al massacro di insetti che strisciano sullo stesso piano, formiche rosse e nere. Questo è il problema del nostro tempo: che mancano i maestri. In senso altissimo o in senso più spicciolo, quotidiano. Noi avevamo il nostro maestro a scuola o quell’insegnante che ci hanno un po’ modificato la vita. Adesso il rischio è che la maestra sia la Ferragni, qualche influencer o qualche youtuber.