di Kent Buse, Larry Gostin, Adeeba Kamarulzaman e Martin McKee. Pubblicato in Salute internazionale il 25 gennaio 2025.
Quando la precedente amministrazione Trump annunciò il suo ritiro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la decisione provocò onde d’urto in tutto il mondo. Sebbene quella decisione sia stata annullata dalla subentrante amministrazione Biden, Trump ci ha provato di nuovo. E questa volta ha tempo a sufficienza per completare il processo di ritiro in 12 mesi. Questa rottura dei legami tra la più grande economia mondiale e il principale ente di sanità pubblica rappresenta una battuta d’arresto importante per la diplomazia sanitaria, la collaborazione scientifica e i finanziamenti. Le ripercussioni si estenderanno oltre i confini, lasciando l’OMS più debole e gli Stati Uniti isolati quando le sfide sanitarie globali richiederanno unità.
Per decenni, l’OMS è stata un faro di cooperazione internazionale, coordinando le risposte alle epidemie, promuovendo lo scambio scientifico, stabilendo norme e fornendo un’assistenza tecnica di inestimabile valore. I vantaggi dell’adesione sono immensi, tra cui la sorveglianza delle malattie, il rafforzamento del sistema sanitario e la diplomazia sanitaria. Gli Stati Uniti hanno contribuito a creare l’OMS e sono stati un finanziatore e un leader chiave per oltre 75 anni.
Il ritiro dall’OMS non “Rende Più Sana l’America”, ma riduce gravemente l’influenza e la posizione americana nel mondo, minacciando al contempo i suoi interessi nazionali e la salute della popolazione. Mentre l’OMS perde finanziamenti e competenze da parte di forse il suo membro più importante, ci chiediamo come la comunità sanitaria globale possa sostenere la sua continua efficacia e resilienza. Vediamo tre pilastri principali, in cui un’azione concertata potrebbe supportare l’OMS.
Il primo è il racconto. Le organizzazioni di sanità pubblica, i ricercatori e le organizzazioni della società civile devono difendere l’OMS e dimostrare il suo ruolo essenziale nella salute globale. Dati gli istinti populisti del presidente Trump, gran parte di questa difesa ricadrà sugli scienziati e le organizzazioni statunitensi, sottolineando i benefici a lungo termine dell’OMS per la popolazione statunitense.
Il secondo è il denaro. Durante il primo mandato di Trump, quando annunciò la sua intenzione di ritirarsi dall’OMS, diversi paesi europei contribuirono a colmare il vuoto di finanziamenti e leadership. È improbabile che ciò accada questa volta, date le realtà politiche che devono affrontare i principali donatori, l’Unione Europea, la Francia, la Germania e il Regno Unito.
Il terzo è lo scambio di conoscenze scientifiche. Se l’impegno diretto degli Stati Uniti rimane limitato, bisogna esplorare canali informali. Molte organizzazioni americane hanno legami esistenti con l’OMS, sia direttamente che come parte di organismi globali. Decine di Collaborating Centres in università, ospedali, istituti di ricerca e laboratori sono attivi nel supportare l’OMS.
Né dobbiamo dimenticare gli elevati rischi per coloro che promuovono la salute pubblica globale negli Stati Uniti. Molte università americane, che ospitano Collaborating Centres, potrebbero esse stesse affrontare gravi minacce dalla nuova amministrazione i cui membri le hanno descritte come bastioni di un’élite “woke“. La comunità globale dovrà anche fare i conti con un forte aumento di disinformazione e scetticismo scientifico, che fomentano la sfiducia nella sanità pubblica, inclusa l’OMS.
sintesi di Alessandro Bruni
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Nota esplicativa di Alessandro Bruni sul trumpismo dilagante. Questo blog non ha come fine l’esposizione di situazioni politiche e partitiche né per quanto riguarda l’Italia, né per altre nazioni. Ciò che ci interessa sono le ricadute sociali che la politica nazionale e internazionale determinano nella qualità della vita di persone comuni quali noi siamo. Pertanto, il prevalente interesse per la nomina di Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha per noi riflesso per quanto avrà sulle persone svantaggiate per conflitti armati, povertà, alimentazione, sanità. A fornire informazioni, dalla geopolitica allo scontro tra poteri, al determinare vinti e vincitori su qualsiasi scena, non mancheranno i media cartacei e digitali scrivendo di cronaca politica e partitica, di schieramenti, di conflittualità sovraniste, di ambigui vassallaggi, di indicazioni di vincitori e vinti. Noi continueremo a guardare a coloro che sono costantemente vinti, al mondo degli emarginati, dei perdenti, degli sfiduciati. Saremo poca cosa, ma ci interessano più le riflessioni post eventi politici, le riflessioni non urlate, ma confrontate con colloqui sereni al tavolo di cucina tra la nostra famiglia e i nostri amici fraterni di ogni posizione politica essi siano. I post che pubblicheremo sul trumpismo dilagante avranno questo fine e il nostro schieramento sarà sui contenuti sociali che il trumpismo determinerà con la ferma proposizione di non essere sudditi di nessuno. Non ci preoccupa essere dei perdenti liberi.