di Luca Carra. Editoriale di Scienze in rete. Cronache della ricerca #377 del 14 marzo 2025.
La nuova amministrazione Trump sta mettendo a dura prova tutto quello a cui teniamo: la scienza, la salute pubblica, i diritti. Non possiamo quindi non occuparcene. Per questo dedichiamo questo numero all’angosciosa atmosfera in cui si è svolto un congresso sui retrovirus a San Francisco e alle manifestazioni USA contro i tagli ai programmi contro l’HIV; ai colpi d’accetta alle agenzie federali statunitensi sull’ambiente; persino alle polemiche ridicole sulle ricerche ormonali nei cosiddetti “topi transgender”.
Questi sono ossessionati dal sesso e dalla diversità: a non essere normali sono loro, come risulta evidente un po’ a tutti. Pace se fossero privati cittadini e si godessero i loro miliardi a Mar-a-Lago, ma comandano il Paese più potente del mondo. C’è chi dice che forse da questa situazione potremmo guadagnarci noi europei, per esempio potrebbe innescarsi un controesodo verso le nostre università e centri di ricerca. Non credo. E comunque i problemi li abbiamo anche noi.
Ci si straccia le vesti perché non abbiamo raggiunto il 2% del PIL in armi, ma stentiamo da vent’anni a superare l’1,5% in ricerca e sviluppo, laddove i paesi avanzati veleggiano verso e oltre il 3%. Le iscrizioni alle università pubbliche ristagnano mentre vanno alla grande le telematiche. Chi fa ricerca guadagna come un tranviere. Infatti mancano i tranvieri che non tollerano di guadagnare come un dottorando italiano. Come sai Scienza in Rete svolge un ruolo informativo importante nel movimento delle società scientifiche che si sono messe in rete per contrastare l’attuale politica al ribasso su università e ricerca.