di Luca Carra. Pubblicato in Scienze in rete del 23 maggio 2025.
L’Italia si è astenuta insieme ad altri dieci Paesi dall’Accordo mondiale pandemico alla Assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità, approvato con il voto favorevole di 124 Stati. L’accordo corona tre anni di lavoro e rappresenta un passo importante per difendersi dalle prossime pandemie.
È un’importante vittoria della sanità pubblica e della scienza, come ha detto il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, che consentirà fra le altre cose lo scambio del materiale patogeno per le ricerche e la messa a punto dei vaccini e degli altri presidi diagnostici e terapeutici che serviranno a contrastare tempestivamente la pandemia. L’Accordo non intende sostituirsi alla sovranità dei Paesi, ma coordinarne il lavoro, garantendo fra l’altro una distribuzione equa dei vaccini anche nei paesi più poveri.
Perché l’Italia si è astenuta, in compagnia per esempio di Russia e Israele? Chi lo sa. Forse perché vaccini, loro distribuzione equa, sanità pubblica e ricerca scientifica non sono priorità “di destra”. Ne prendiamo atto, con un po’ di vergogna.