di Anna Lombardi. Pubblicato in Anteprima Rep del 24 maggio 2025.
Gaza, orrore senza fine
Ha scoperto che la sua famiglia era stata cancellata da un bombardamento israeliano mentre era al lavoro, a occuparsi di altri bambini martoriati dalla guerra. D’altronde, la dottoressa Alaa al-Najjar, una pediatra, i bambini li amava davvero tanto da aver avuto ben dieci figli.
Ebbene, nove le sono stati portati via, tutti insieme, dalle bombe cadute sulla sua casa di Khan Younis. Si chiamavano Yahya, Rakan, Raslan, Gubran, Eve, Revan, Sadin, Luqman e Sidra. Il più grande aveva 12 anni. Solo il più piccolo, Adam, nemmeno un anno, è sfuggito alla morte: insieme al papà. Il dottor Hamdi Al-Najja, medico anche lui, che era appena rientrato in casa appunto per occuparsi dei figli, dopo aver accompagnato la moglie in ospedale.
I due sopravvissuti sono comunque in gravi condizioni, tanto che un collega britannico della dottoressa Alaa, ha dovuto prendersene cura, operandoli e ora sono in terapia intensiva in quello che viene chiamato ospedale giordano perché costruito coi fondi di quel Paese.
Un video condiviso dal direttore del ministero della Salute gestito da Hamas ma verificato dalla Bbc mostra i piccoli corpi ustionati estratti dalle macerie dopo l’attacco. L’organizzazione Medici contro il Genocidio ha sottolineato il destino devastante della pediatra, affermando: «Madre, medico e donna di una forza inimmaginabile, è stata costretta a identificare i corpi carbonizzati dei suoi stessi figli proprio nell'ospedale in cui lavora».