di Valerio Bassan, Pubblicato in Ellissi del 20 giugno 2025.
Si delinea un futuro dell'informazione ben più inquietante dell'era delle fake news: quello delle "fake truth". Se le fake news manipolavano eventi specifici nel presente, le fake truth mirano a una riscrittura permanente della storia e della conoscenza condivisa, agendo come credenze popolari che si radicano lentamente nel nostro immaginario.
Il cuore del problema risiede nell'utilizzo sempre più diffuso delle Intelligenze Artificiali (AI) come "middle man" del sapere. Strumenti come ChatGPT, Gemini e Deepseek sono diventati le nostre fonti primarie di informazione, ma la loro affidabilità è messa in discussione per diversi motivi:
- Scatole Nere: Le AI assemblano e rielaborano informazioni senza rivelare come, cosa e perché lo facciano. Questo rende difficile comprendere i loro processi decisionali.
- Interessi Commerciali e Politici: Essendo prodotti for-profit, le AI sono guidate da obiettivi specifici che possono canalizzare il sapere in snodi centralizzati e rigidi. L'esempio di Grok di Elon Musk, che ha diffuso teorie complottiste già sostenute dal suo creatore, illustra come le AI possano diventare specchi ideologici di chi le progetta e le controlla.
- Manipolazione Ideologica Continua: Le risposte delle AI, sebbene spesso soddisfacenti, possono essere strumenti per rimaneggiare la realtà a fini propagandistici, introducendo falsi miti nel mainstream e alterando la nostra conoscenza condivisa.
Si evidenzia un cortocircuito preoccupante: chi verificherà l'attendibilità delle informazioni fornite dalle AI? La risposta, paradossalmente, sembra essere le AI stesse. Questo genera una situazione in cui la stessa AI può fornire risposte divergenti alla medesima domanda, come dimostrato dall'esempio di Grok con la foto di Tel Aviv. Questa pluralità di "verità", personalizzate per soddisfare le nostre opinioni, rischia di erodere il senso comune e la prospettiva storica.
Le fake truth, modificando cronologie e selezionando fonti, potrebbero portare a una progressiva cancellazione della conoscenza condivisa. Sebbene le AI siano destinate a diventare la nuova enciclopedia del mondo, è fondamentale ripensarne la natura. Non dovrebbero essere governate esclusivamente da soggetti privati con interessi economici e commerciali.
Si conclude con un monito: la possibilità concreta dell'era delle fake truth dovrebbe spingerci a discuterne e ad agire. Se la storia è scritta dai vincitori, e se i vincitori della corsa all'AI plasmeranno le storie del nostro passato, rischiamo di rimanere intrappolati in una "grande ragnatela", non solo mentre dormiamo, ma soprattutto da svegli.
sintesi di Alessandro Bruni via Gemini
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