di Luca Carra. Pubblicato in Scienza in rete del 13 giugno 2025.
Un secolo esatto dopo la lettera degli intellettuali italiani contro il fascismo, ecco una nuova lettera contro il ritorno del fascismo, firmata da 31 premi Nobel e 400 scienziati e pubblicata da diverse testate nel mondo. Ci limitiamo a riportare la parte finale, tralasciando le ragioni che spiegano perché il fascismo va combattuto e la democrazia difesa. Eccola:
«Come nel 1925, noi scienziati, filosofi, scrittori, artisti e cittadini del mondo abbiamo la responsabilità di denunciare e resistere alla rinascita del fascismo in tutte le sue forme. Facciamo appello a tutti coloro che credono nella democrazia affinché agiscano:
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Difendiamo insieme le istituzioni democratiche, culturali ed educative. Denunciamo gli abusi dei principi democratici e dei diritti umani. Rifiutiamo l’obbedienza preventiva.
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Agiamo collettivamente, a livello locale e internazionale. Boicottiamo, scioperiamo, resistiamo. Rendiamo la resistenza impossibile da ignorare e troppo costosa da reprimere.
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Sosteniamo i fatti e le evidenze scientifiche. Coltiviamo il pensiero critico e costruiamo legami attivi con le nostre comunità.
La resistenza all'autoritarismo è un impegno permanente. Facciamo in modo che le nostre voci, il nostro lavoro e i nostri principi siano un baluardo contro l’autoritarismo e che questo messaggio sia una rinnovata dichiarazione di sfida». Per approfondire si legga questo link
Restando fermo che i provvedimenti dell'amministrazione Trump contro il sistema universitario e della ricerca sono una inaccettabile violazione della libertà di ricerca e insegnamento, una grave minaccia alla libera circolazione delle idee e anche una manifestazione di miope stupidità, c'è però da chiedersi perché queste politiche sconsiderate hanno un ampio consenso in una parte rilevante dell'opinione pubblica americana.
Un motivo profondo ha a che vedere con la crescente polarizzazione sociale della società americana e vedere nelle università, soprattutto quelle più prestigiose, uno dei fattori che hanno ad essa contribuito.
Purtroppo questa visione ha un fondamento: anche il sistema universitario ha dato il suo contributo alla crescita della disuguaglianza e della frammentazione sociale della società americana. Ne scrive qui l'economista Luigi Marengo .