di Renato Mannheimer. Pubblicato in Paradoxa-forum il 16 giugno 2025.
Insomma, la Palestina, forse ancora più dell’Ucraina, è all’ordine del giorno del dibattito pubblico e, al tempo stesso, al centro delle emozioni vissute dalla popolazione.
Ma qual è la situazione attuale dello scontro? È difficile dire se, fino ad oggi, Israele abbia avuto successo sul piano militare nella sua guerra contro Hamas: certo quest’ultima ha subito pesanti perdite, anche tra le fila della sua leadership, ma è ancora lì, salvo alcune flebili proteste interne tra i palestinesi, e tiranneggia e domina tuttora buona parte della regione di Gaza.
Quello che è evidente, però, è che Israele ha perso la battaglia per quel che riguarda l’opinione pubblica internazionale, quello che si usa denominare “soft power”. In molti paesi, una larga parte dei cittadini esprime infatti il proprio dissenso verso la misura della reazione israeliana al terribile attacco del 7 ottobre e, spesso, manifesta, a torto o a ragione, solidarietà con i palestinesi. Israele non è riuscita a esplicitare le sue ragioni e a oggi, sul piano dell’opinione pubblica internazionale, ha un’immagine che si può tranquillamente definire molto deteriorata. In realtà, nella sua breve storia, Israele non ha mai badato più di tanto alla comunicazione, ma questa volta la situazione è molto peggiore che in passato.
Lo mostra tra l’altro un recente sondaggio condotto da YouGov, con il progetto EuroTrack (riportato significativamente su «Pagine Ebraiche»), che evidenzia «un cambiamento importante nell’opinione pubblica occidentale riguardo a Israele. In sei paesi chiave dell’Europa occidentale — Germania, Francia, Danimarca, Italia, Spagna e Regno Unito — la percezione favorevole verso lo Stato ebraico ha raggiunto livelli storicamente bassi. Tra il 13% e il 21% degli intervistati esprime un giudizio positivo su Israele, mentre la quota di opinioni sfavorevoli varia tra il 63% e il 70%».
Lo stesso fenomeno è provato anche dai dati relativi specificatamente al nostro paese. Tanto che la netta maggioranza (59%) degli italiani si dichiara favorevole all’introduzione di sanzioni verso lo stato ebraico e alla sospensione degli accordi commerciali con quest’ultimo. Lo mostrano i risultati di una ricerca effettuata nei giorni scorsi dall’istituto Eumetra su di un campione rappresentativo di cittadini per conto della trasmissione «Piazza Pulita» su La7. Risultano particolarmente favorevoli alle sanzioni gli elettori dei partiti del centro sinistra (lo è il 75% dei votanti per il Pd), ma anche quelli del Terzo Polo (Azione, Italia Viva, Più Europa, tra i quali questa posizione raggiunge l’80%). I votanti per le forze politiche del centrodestra appaiono in qualche misura meno favorevoli (ma a causa di una percentuale notevolmente maggiore di risposte «non so», piuttosto che di diniego), ma anche qui la maggioranza relativa si schiera contro Israele. Quest’ultimo appare particolarmente avversato dai più giovani: la posizione ostile nei confronti dello stato ebraico cresce al diminuire dell’età e tra i più giovani supera il 63%.
sintesi di Alessandro Bruni
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