di Alessandro Bruni. Tratto dalla presentazione di Claudiana editrice.
L'autore. Paolo Ricca (1936-2024). Ha insegnato Storia del cristianesimo presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma. Per Claudiana ha diretto la Collana «Opere scelte - Lutero», di cui ha curato alcuni volumi. Tra le sue molte opere ricordiamo: Le dieci parole di Dio. Le tavole della libertà e dell’amore (Morcelliana); Ego te absolvo. Colpa e perdono nella Chiesa di ieri e oggi (Claudiana) e Dio. Apologia (Claudiana).
Il libro. Un protestante italiano. Fede, ecumenismo e identità. A cura di Fulvio Ferrario e Beata Ravasi.
Struttura del libro, nota editoriale:
- Perché questo libro?
- La parola “protestante”
- Protestanti oggi
- Protestantesimo e cristianesimo
- Protestantesimo e movimento valdese
- Protestantesimo e anabattismo
- Protestantesimo e umanesimo cristiano
- Protestantesimo e modernità
- Protestantesimo e cattolicesimo romano
- Protestantesimo oggi e domani
- Appendice 1. Protestantesimo e pentecostalismo
- Appendice 2. L’identità protestante
Focus spirituale. Mentalità e cultura del protestantesimo
Paolo Ricca in queste pagine tratteggia il protestantesimo come una mentalità, una cultura, un principio critico nella modalità che gli è più congeniale, con grandi pennellate e sempre sottolineando l’aspetto dialettico, la molteplicità delle prospettive possibili. Tutto ciò però sarebbe astratto, secondo l’autore, se non è visto in relazione a una concreta e viva chiesa protestante, che non costituisce l’unica espressione del cristianesimo, ma che testimonia Gesù in termini semplici e chiari, in una comunità articolata, non gerarchica. In questo senso, il libro costituisce anche un invito a conoscere da vicino e dall’interno questa forma di cristianesimo che ha plasmato e arricchito la fede di Ricca nel suo lungo ministero.
«Che cos’è dunque il protestantesimo? È un modo di essere cristiani: non l’unico, certamente. Il cristianesimo è uno, ma la sua unità è poliforme: il fatto che fin dall’inizio il cristianesimo sia un fenomeno saldamente unitario, ma plurale, ha due importanti conseguenze, di grande valore anche oggi.
La prima è che nessuna forma storica di cristianesimo lo rappresenta totalmente; nessuna contiene in sé la pienezza di cristianesimo […].
La seconda è che nessuna Chiesa può considerarsi “madre” e tanto meno “capo” di tutte le altre. Questo significa che tutte le Chiese dovrebbero riconoscere le altre come Chiese, pur ciascuna con la sua parzialità, sulla base della comune confessione di fede cristiana così come riassunta nel Credo detto Apostolico o in quello Niceno-costantinopolitano».