di Redazione. Pubblicato in Superando del 17 giugno 2025.
L'incontinenza è la perdita involontaria di urine (incontinenza urinaria) o feci (incontinenza fecale). Essa può colpire uomini, donne e bambini, con forme e cause diverse: dalle problematiche post-parto, alle complicanze neurologiche, agli effetti collaterali di trattamenti oncologici o chirurgici. Sebbene non metta direttamente in pericolo la vita, ha un impatto profondo sulla qualità della vita, l’autonomia, l’inclusione sociale e la salute mentale.
Si stima che in Italia siano oltre 5 milioni le persone affette da qualche forma di incontinenza, con una prevalenza maggiore tra le donne (circa il doppio rispetto agli uomini) e in aumento con l’età: oltre il 30% degli anziani in strutture residenziali ne soffre. Non si tratta tuttavia di un problema esclusivo della terza età: anche persone giovani e attive possono conviverci, spesso in silenzio.
Rompere il silenzio su un tema che, nonostante la sua ampia diffusione, è ancora oggi vissuto con vergogna: è questo l’obiettivo di #Parliamone, la nuova campagna di sensibilizzazione della FAIS, la Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati. L’iniziativa, promossa in occasione della Settimana Mondiale (16-22 giugno) e della Giornata Nazionale della Prevenzione e Cura dell’Incontinenza (28 giugno), invita le persone a discutere della propria incontinenza attraverso un tono diretto, empatico e volutamente provocatorio.
Patrocinata dalla WFIPP, la Federazione Mondiale dell’Incontinenza e dei Problemi Pelvici, la campagna della FAIS si compone di grafiche ideate per favorire il riconoscimento, l’immedesimazione e incoraggiare, così, il dialogo. Parlare, infatti, è il primo passo per superare l’isolamento e accedere alle cure necessarie, cure che spesso non sono disponibili e che fanno sentire i pazienti abbandonati a se stessi, come dice il presidente della Federazione Spena: «Parlare di incontinenza significa anche parlare di diritti, salute pubblica e dignità. Rinnoviamo l’appello alle Istituzioni affinché l’intesa del 2018 trovi piena applicazione, a partire dall’attivazione dei Centri su tre livelli, garantendo equità nell’accesso alla diagnosi, alla cura e all’assistenza».
Qui Spena si riferisce al documento tecnico approvato nel 2018 dalla Conferenza Stato-Regioni, fondamentale per l’organizzazione dell’assistenza alle persone incontinenti. Esso prevede nel dettaglio: l’istituzione di una rete su tre livelli di Centri per l’Incontinenza, distinti per complessità assistenziale; l’uniformità nei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali (PDTA) su tutto il territorio nazionale; l’adozione di criteri omogenei per la fornitura di ausili e dispositivi, anche in àmbito domiciliare; l’integrazione sociosanitaria, attraverso una presa in carico multidisciplinare e centrata sulla persona. Ma a che punto siamo? «A distanza di sette anni – spiega Spena – questi indirizzi non sono stati pienamente attuati in molte Regioni. La mancanza di una rete strutturata, l’eterogeneità dei servizi sul territorio e l’assenza di formazione specifica per gli operatori continuano a rappresentare un ostacolo concreto per le persone incontinenti, che si trovano spesso abbandonate a sé stesse».
Ma non c’è solo la campagna di sensibilizzazione: la FAIS, infatti, ha deciso di utilizzare un sito, il CIRO, pensato per rispondere a tutte le domande di carattere generale sul tema dell’incontinenza, con l’obiettivo di offrire uno strumento accessibile e accogliente per orientarsi e ricevere informazioni chiare, contribuendo ad abbattere i tabù che ancora circondano questa condizione. CIRO, dunque, è disponibile per tutta questa settimana direttamente sul sito della FAIS.
«CIRO – spiegano dalla Federazione – è stato programmato per fornire supporto informativo e non può dare pareri medici, diagnosi o suggerimenti terapeutici. Per qualunque necessità sanitaria, è fondamentale rivolgersi al proprio medico».