di Giuseppe Pontiggia. Ultime due pagine da Nati due volte, Mondadori, 2000. Mi capita di vederlo a distanza, nella via lunga e stretta dove abito. Cammina lungo i muri delle case, per avere un appoggio, se incespica. L'andatura è sgraziata e, anziché seguire i comandi del corpo, sembra sfruttarne il peso, precipitandolo talora in avanti con accelerazioni improvvise. Alcuni lo riconoscono e lo salutano. Lui si ferma con la schiena... Read more →