di Cesarina Xaiz (Autore), Enrico Micheli (Autore). Erickson, 2013. Segnalazione di Alessandro Bruni
Questo libro è una raccolta di attività pratiche per insegnare a giocare e a rapportarsi con un bambino con difficoltà nella interazione sociale, nella comunicazione e nella capacità di estendere e variare interessi e attività. Queste attività sono particolarmente necessarie per un bambino con disturbo generalizzato dello sviluppo, autismo, oppure con altri disturbi come il ritardo mentale o le disabilità motorie e sensoriali che comportano limitazioni e difficoltà anche nella socialità e nella comunicazione.
Nel tentativo di comprendere queste difficoltà, le ricerche hanno dapprima considerato come primario il deficit sociale, poi quello del linguaggio, quindi è emerso il ruolo dei deficit cognitivi. La scoperta dell'importanza dei componenti base dell'intersoggettività come l'imitazione, l'attenzione cognitiva, lo scambio di turni nello sviluppo della capacità di interazioni sociali reciproche ha richiamato di nuovo l'attenzione sul ruolo della difficoltà sociale. Questo lavoro, centrato sulle difficoltà interpersonali nell'autismo e nei disturbi simili, si basa sulla convinzione che le tre aree di deficit si compenetrano l'una nell'altra in modo circolare.
Scopo del lavoro è suggerire idee, specialmente appropriate per i bambini in età tra i due e i dieci anni, per favorire lo sviluppo di abilità nell'area delle relazioni all'interno di una cornice serena di alleanza con il bambino in difficoltà. Il libro nasce da molti anni di diretta esperienza di trattamento ed educazione di bambini in collaborazione con i loro genitori. Riuscire a entrare in contatto con il proprio bambino è la più sentita necessità quando comunicare è difficile, se non impossibile; questo soprattutto quando la vita con il bambino comporta problemi di comportamento, fatica fisica, attività sociali seriamente limitate.
Prefazione di Eric Schopler, Fondatore del TEACCH, (Divisione per il Trattamento e l’Educazione dei Bambini Autistici o con Handicap nella Comunicazione)
Questo libro offre spiegazioni illuminanti per chi, operatore o genitore, lotta con le difficoltà e le sfide poste dai problemi che si presentano nello «spettro autistico». Gli autori affrontano una delle caratteristiche più complesse di questo disturbo dello sviluppo: la menomazione nelle interazioni sociali reciproche, che ha profonde influenze anche su molti altri aspetti. Tale caratteristica primaria dell’autismo è interconnessa con le difficoltà nella comunicazione, da cui deriva in gran parte la storia piena di confusione e di fraintendimenti della sindrome autistica.
Più di mezzo secolo fa, le difficoltà interpersonali del bambino autistico venivano generalmente spiegate come una forma di ritiro sociale dagli inconsci sentimenti di ostilità e rifiuto da parte dei genitori, specialmente della madre.
Tuttavia, man mano che la ricerca empirica mostrava prove crescenti di fattori neurobiologici alla radice dell’autismo, le teorie freudiane dell’origine psicogenetica persero importanza. La menomazione sociale cominciò allora ad essere spesso spiegata come un aspetto del ritardo dello sviluppo e quindi del funzionamento intellettivo.
Negli ultimi due decenni sono aumentate le ricerche centrate sullo sviluppo cognitivo del soggetto e sulla diagnosi precoce di autismo. I deficit precoci all’origine di una menomata reciprocità sociale sono stati identificati nell’incapacità del bambino di condividere con la madre l’attenzione per gli oggetti o le attività, di condividere sentimenti di gioia, riso, sorpresa, paura in una interazione congiunta, di rispettare i turni nel gioco o in attività di gruppo. L’incapacità di impegnarsi in questi comportamenti crea in lui un forte ostacolo nell’apprendere la cultura in cui è nato e nel ricevere, e di conseguenza nel poter ricambiare, l’amore dei genitori.
Il libro è scritto assumendo il punto di vista degli operatori e delle famiglie che si pongono frequentemente delle domande sulla natura di questo disturbo e su come esso possa essere al meglio trattato e vinto.
Basandosi sulla grande esperienza maturata durante lo sviluppo del Progetto Autismo del Ctr a Milano, Cesarina Xaiz e Enrico Micheli uniscono la loro acuta capacità di comprensione clinica, lo studio del progetto Teacch e della sua filosofia e la più aggiornata ricerca sullo sviluppo cognitivo. Questo volume è il risultato di tale sintesi: con esso viene presentato sicuramente un approccio del tutto nuovo per l’establishment del mondo della salute mentale in Italia.
Gli autori mostrano ai genitori, agli insegnanti e agli altri operatori come riuscire a insegnare giocando al bambino in età prescolare, con il risultato di trascorrere il tempo in modo piacevole. Utilizzando un gioco strutturato e usando materiali visivamente significativi, essi mostrano vari modi per conoscere a fondo ogni bambino e per definire mete individualizzate al fine di promuovere una comunicazione spontanea e stimolare interazioni sociali reciproche.
Nel libro vengono presentate più di cento diverse idee utili per sollecitare nel bambino la reciprocità sociale mediante il piacere nel gioco. Ovviamente, non tutti i giochi potranno essere efficaci per tutti i bambini, ma i genitori, gli insegnanti e gli operatori che si dedicano alla riabilitazione precoce dall’autismo e dai suoi deficit interpersonali troveranno in questi esempi un aiuto per definire di volta in volta l’approccio educativo migliore.