di Redazione di Siblings.
I gruppi di auto mutuo aiuto sono delle piccole comunità di persone che si incontrano per affrontare e condividere un disagio comune. Chi partecipa sente di potersi aprire più facilmente perché ha di fronte persone che vivono da anni la stessa condizione.
Esistono gruppi di ogni tipo, da quelli di chi vive a contatto con problemi di inserimento sociale o di dipendenza da droghe, a quelli – come i nostri – formati da sorelle e fratelli di persone con disabilità psico-fisiche.
Quali sono le caratteristiche di un gruppo?
- Le caratteristiche più importanti dei nostri gruppi sono la spontaneità e la libertà: ogni partecipante è libero di parlare o semplicemente di ascoltare, e questa libertà, per noi, è un valore irrinunciabile.
- Un’altra caratteristica è l’informalità. Le riunioni avvengono, a rotazione, nella casa di uno dei partecipanti e prevedono poche e semplici regole.
- La durata degli incontri è solitamente di due ore e ogni gruppo è composto da 5 fino a 8 partecipanti a cui all’inizio si chiede di incontrarsi 3 volte nell’arco di 3 settimane. E’ un impegno minimo che riteniamo indispensabile affinché chi partecipa possa esprimere una valutazione consapevole dell’esperienza appena vissuta. Successivamente, infatti, ognuno è chiamato a decidere liberamente se interromperla o proseguire.
- I partecipanti, comprensibilmente, si impegnano inoltre a garantire all’esterno del gruppo una ragionevole riservatezza sui contenuti degli incontri.
- E’ prevista, infine, la presenza di un “moderatore”, un fratello cioè che abbia già partecipato a una serie di incontri, che si assuma il compito di fornire al gruppo, pur restando uno tra gli altri, gli stimoli e gli indirizzi necessari allo scambio di esperienze.
Di cosa si parla?
L’oggetto della conversazione, più che i nostri fratelli, siamo noi stessi in relazione alla loro condizione. Le tematiche affrontate sono molte e sorprendentemente varie. Si va dai problemi di convivenza – anche pratici – con la disabilità del fratello, alle difficoltà ad accettarlo e a farlo accettare agli altri, a quanto influisca nella propria vita sentimentale o nelle scelte di studio e di lavoro. Si parla anche di disagi forse meno evidenti, ma non per questo secondari: molti di noi, ad esempio, hanno avuto la possibilità di raccontare episodi dell’infanzia, a volte dolorosi o imbarazzanti, trovando il coraggio di farlo per la prima volta solo all’interno dei gruppi.
Infine, inevitabilmente, si parla spesso del futuro dei nostri fratelli sia prima che dopo la scomparsa dei genitori. A ciò si legano i discorsi sulla cosiddetta residenzialità (“dove e con chi vivrà mio fratello”) sempre più pressanti con l’aumentare dell’età. In questo senso aderire ai gruppi ha significato per molti di noi prendere coscienza serenamente ed in prima persona della propria situazione familiare. E’ stato, insomma, un modo per iniziare ad assumerci – liberamente! – le nostre responsabilità sentendoci – finalmente! – un soggetto attivo nella vita di nostra sorella o di nostro fratello.
Quali obiettivi si propongono i partecipanti?
L’obiettivo fondamentale di un gruppo di auto mutuo aiuto è quello di ricevere conforto raccontando la propria esperienza e ascoltando quella di altri fratelli. Tutti noi ne abbiamo tratto grande beneficio e lo dimostra il fatto che siamo qui a parlarne. Oltre alle finalità del singolo gruppo, infatti, si è creato col tempo un bagaglio comune di conoscenze che rappresenta una solidarietà di fondo a cui tutti noi sentiamo di poterci appoggiare.
Nei gruppi di autoaiuto, in sostanza, ci si dà sostegno reciproco perché la disabilità è accettata senza problemi. E questo, in qualche modo, ci aiuta a sentirci meno soli, anche al di là degli incontri e del tempo che ad essi viene dedicato.